Venezia, 24 January, 2016 / 9:00 AM
Dopo le dichiarazioni del Cardinale Bagnasco, Presidente della Cei, in favore del Family Day del prossimo 30 gennaio definito dal porporato un “evento laicale condivisibile”, arriva anche il placet dei Vescovi del Triveneto.
In una nota firmata da Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia; Luigi Bressan, Arcivescovo di Trento; Giuseppe Pellegrini, Vescovo di Concordia –Pordenone; Andrea Bruno Mazzocato, Arcivescovo di Udine; Carlo Maria Redaelli, Arcivescovo di Gorizia; Giampaolo Crepaldi, Arcivescovo Vescovo di Trieste; Gianfranco Agostino Gardin, Arcivescovo Vescovo di Treviso; Giuseppe Andrich, Vescovo di Belluno-Feltre; Claudio Cipolla, Vescovo di Padova; Ivo Muser, Vescovo di Bolzano-Bressanone; Beniamino Pizziol, Vescovo di Vicenza; Corrado Pizziolo, Vescovo di Vittorio Veneto; Lucio Soravito de Franceschi, Amministratore Apostolico di Adria-Rovigo; Adriano Tessarollo, Vescovo di Chioggia; Giuseppe Zenti, Vescovo di Verona e Pierantonio Pavanello, Vescovo eletto di Adria-Rovigo, si ribadisce “la necessità e l’urgenza di mantenere oggi viva e ben presente - nelle vicende quotidiane e nel dibattito pubblico - la coscienza che la famiglia è indispensabile cellula vitale per la nostra società contemporanea”.
I Vescovi del Triveneto “accolgono con favore ed incoraggiano tutte quelle iniziative che intendono offrire un contributo sereno e costruttivo al bene comune del nostro Paese. Non con atteggiamenti polemici o volontà conflittuali ma con il desiderio di aiutare tutti a riflettere sulla portata dei valori in gioco”.
Sottolineando come sia la Costituzione della Repubblica ad attestare “la specificità e la rilevanza unica della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio i Vescovi auspicano che si moltiplichino in tal senso “l’impegno e le azioni di tutti - in politica, cultura ed economia, nel mondo del lavoro, dell’educazione e della scuola ecc. - per far sì che la famiglia sia concretamente e maggiormente tutelata e sostenuta nei diversi ambiti di vita civile e istituzionale”.
Vengono condivise, inoltre, le parole del Papa quando “sottolinea “la necessaria relazione della vita dell’essere umano con la legge morale inscritta nella sua propria natura in quanto esiste una ecologia dell’uomo perché anche l’uomo possiede una natura che deve rispettare e che non può manipolare a piacere”.
Oggi – prosegue la nota – va “salvaguardata, in modo netto e deciso, la famiglia fondata sul matrimonio e intesa come unione stabile, fedele e aperta alla vita tra un uomo e una donna. Altre forme di legami affettivi tra persone - anche omosessuali - sono per loro natura diverse e vanno, quindi, considerate diversamente dal rapporto d’amore tra un uomo e una donna che - nel matrimonio - creano famiglia e vivono un impegno stabile e disponibile alla procreazione. A chi vive altri legami affettivi vanno riconosciuti i diritti individuali della persona. Ma altra cosa sono i diritti propri dell’istituto matrimoniale. Infatti, come ha affermato in queste ultime ore il Santo Padre parlando alla Rota Romana, non può esserci confusione tra la famiglia, fondata sul matrimonio indissolubile, unitivo e procreativo e ogni altro tipo di unione”.
In conclusione si ribadisce il no a “compromessi al ribasso” auspicando che si faccia “riferimento alla legge morale naturale”. I Vescovi del Triveneto “confermano il sostegno e la gratitudine nei confronti di tutti coloro che si adoperano fattivamente affinché la famiglia continui ad essere e possa svilupparsi sempre più come lievito e fermento di bene comune per tutta la società italiana”.
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