Dopo le dichiarazioni del Cardinale Bagnasco, Presidente della Cei, in favore del Family Day del prossimo 30 gennaio definito dal porporato un “evento laicale condivisibile”, arriva anche il placet dei Vescovi del Triveneto.
Il Family Day convocato a Roma il prossimo 30 gennaio è una manifestazione "condivisibile" i cui obiettivi sono "assolutamente necessari". Si tratta di "una iniziativa dei laici, con la loro responsabilità, come il Concilio Vaticano II ricorda". Stiamo parlando di un evento "decisamente buono perchè la famiglia è il fondamento di tutta la società". Sono parole - pronunciate ieri a Genova - dal Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Festa di piazza per Papa Francesco che ha aperto con una sua riflessione a braccio il convegno ecclesiale della Diocesi di Roma dedicato al ruolo dei genitori.
Non si placa il dibattito sul “come” operare a “difesa della famiglia”. Perché se sui fondamentali si è sostanzialmente d’accordo, la “modalità operativa” divide e accende il dibattito nel mondo cattolico. L’ultima notizia che ha scaldato gli animi è giunta ieri sera e ha la targhetta dell’Unione Europea. Strasburgo ha approvato a maggioranza una risoluzione in cui si legge testualmente: “il Parlamento prende atto dell’evolversi della definizione di famiglia”. Per la prima volta, anche se in maniera non vincolante, un documento europeo parla esplicitamente di famiglie gay, chiedendo agli Stati membri di adeguare le leggi nella direzione di favorire una parità di genere.
Slovenia, un movimento popolare guidato dalla Chiesa per combattere la ridefinizione del concetto del matrimonio. È quello che sta succedendo da quando il Parlamento sloveno ha ratificato una modifica della Carta Costituzionale che, di fatto, mette il matrimonio omosessuale alla pari del matrimonio eterosessuale. E questo nonostante “in Slovenia avessimo già respinto questa ridefinizione di legge,” spiega Andrej Naglic, consulente legale della Conferenza Episcopale Slovena.