È stato un incontro positivo, in cui si sono affrontati temi cruciali per la comprensione delle Chiese orientali e per il ruolo della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, quello che si è svolto nell’interdicasteriale tra Santa Sede ed esperti della Chiesa Greco Cattolica Ucraina. Che la Santa Sede ci tenga a questi incontri è palese dalla qualità degli officiali vaticani coinvolti (tra i quali due officiali di alto livello della Segreteria di Stato vaticana e un segretario di dicastero). Che per la Chiesa Greco Cattolico Ucraina sia un impegno importante è dato sia dalla qualità della delegazione che dall’impegno culturale che si sta mettendo in campo.
I mille giorni della guerra in Ucraina sono stati ricordati da una visita a Papa Francesco di Olena Zelenska, la moglie del presidente ucraino Volodyimir Zelensky, da una Messa celebrata in Santa Maria in Trastevere dal Cardinale Matteo Zuppi, inviato speciale del Papa, e da una serie di interviste ai media vaticani, con in primo piano quelle al Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, e all’arcivescovo Visvaldas Kulbokas, nunzio apostolico a Kyiv, e da una lettera del Papa indirizzata proprio a Kulbokas.
“Nel contesto di un mondo globalizzato che si trova ad affrontare una moltitudine di sfide interconnesse, è essenziale riconoscere le significative pressioni attualmente esercitate sul sistema internazionale. Queste pressioni si manifestano in varie forme, tra cui l'intensificarsi di guerre e conflitti, attività terroristiche, politiche estere assertive e atti di aggressione, nonché il persistere di ingiustizie. È quindi della massima importanza che il Gruppo dei 20 individui nuove strade per raggiungere una pace stabile e duratura in tutte le aree di conflitto, con l'obiettivo di ripristinare la dignità delle persone coinvolte”. Lo scrive il Papa nel messaggio letto dal Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, al G20 in corso a Rio de Janeiro, in Brasile.
Due messaggi del Papa, uno già dato, alla COP 29 di Baku, e uno da consegnare, al G20 di Rio de Janeiro. Nel mezzo, un convegno su Matteo Ricci alla Gregoriana, e la presentazione di un libro sul Cardinale Silvestrini a Roma Tre. Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, rappresenta Papa Francesco in due importanti consessi.
C’è stata anche una celebrazione della Messa insieme a Papa Francesco, nella sua cappella privata, per i due vescovi cinesi che hanno potuto partecipare al Sinodo dei vescovi. Lo racconta uno di loro, Vincenzo Zhan Silu, vescovo di Funing / Mindong, in una intervista video a Fides, l’agenzia del Dicastero per l’Evangelizzazione.
Non avrebbe denunciato degli abusi sessuali
Il progetto è sul tavolo: far radunare i giovani davanti a un grande altare a Imikjngak Parl, nella zona demilitarizzata, guardando lì verso il 38esimo parallelo e la Corea del Nord nemmeno troppo lontana. E sarebbe questo un segno piuttosto potente della volontà di pace della Corea del Sud, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù 2027.
Il ritorno alla presidenza degli Stati Uniti di Donald Trump non è stato commentato ufficialmente dalla Santa Sede, ed è normale. Le congratulazioni per un nuovo mandato arrivano ufficialmente solo al momento dell’insediamento, anche se, quando fu eletto Joe Biden nel 2020, Papa Francesco non perse tempo a fare una telefonata di congratulazioni all’allora presidente eletto, una circostanza del tutto irrituale.
Che la Chiesa in Gran Bretagna sia profondamente inglese non è una grande sorpresa.
Una comunicazione del Presidente della Conferenza Episcopale Americana dopo i risultati delle presidenziali americane
Mercoledì 20 novembre le Chiese della Germania (e non solo) si illumineranno di rosso per sensibilizzare sul troppo spesso dimenticato dramma dei cristiani nel mondo, discriminati, perseguitati e addirittura martirizzati a causa della loro fede. L’iniziativa promossa ogni anno dal 2015 dall’organizzazione di diritto pontificio Aid to the Church in Need International, viene amplificata e replicata in molti dei 23 paesi dove l’opera fondata nel 1947 è presente con uffici nazionali.
Mentre l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, ministro vaticano per i Rapporti con gli Stati, era a Montreal per partecipare ad un incontro dei ministri degli Esteri sulla formula della pace in Ucraina con particolare attenzione al tema della restituzione dei prigionieri, Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica Ucraina, era in Francia, dove, invitato dalla Conferenza Episcopale Francese, ha tenuto incontri pastorali e personali insieme a incontri di alto livello diplomatico.
I tristi numeri del rapporto 2022-24 di "Aiuto alla Chiesa che soffre"
Non c’è ancora la ratifica, e tutto potrebbe naufragare, come già successe nel 2002, quando l’accordo tra Repubblica Ceca e Santa Sede fu rigettato dal Parlamento di Praga. Ma tutto è cambiato in questi ventidue anni, nonostante la Repubblica Ceca resti un Paese fortemente secolarizzato, dove più del 70 per cento della popolazione si definisce senza alcun riferimento religioso, ma dove comunque si riesce a ripristinare una stele dedicata alla Vergine Maria nella piazza principale della città.
" La pace è una attitudine, non un accordo".
Nello scorso luglio tre giovani dell'Azione Cattolica Italiana della diocesi di Camerino hanno trascorso un periodo missionario nella Casa 'Providence home of Saint Joseph' di Davao, nelle Filippine
Il Messaggio mette in risalto il dialogo tra cristiani e indù
Un terzo delle diocesi di Cina sono vacanti, ma la priorità è quella di dare un coadiutore al vescovo di Pechino, che pure è lontano dall’età della pensione. Il prossimo 25 ottobre, così, Matteo Zhen Xuebin, 54 anni, sarà ordinato vescovo e nominato coadiutore – cioè con diritto di successione – dell’arcivescovo di Pechino Giuseppe Li Shan, che guida la comunità cattolica della capitale cinese dal 2007.
C’è anche un piano di pace di una serie di ex ministri israeliani e palestinesi sul tavolo di Papa Francesco. L’ex primo ministro israeliano Olmert, insieme a tre ex ministri degli Esteri palestinesi tra cui al Kidva, che è anche nipote del leader storico dell’OLP Yassir Arafat, hanno presentato al Papa quello che ritengono essere un possibile piano di pace per uscire dalla situazione in Terrasanta.
Con il concistoro del prossimo 8 dicembre, Papa Francesco include ben 20 cardinali elettori nel Collegio Cardinalizio. A fine anno, saranno dunque 140 i cardinali che potranno votare in conclave, e scenderanno a 127 nel corso del 2025.