L’Ordinariato Personale di Our Lady of Walsingham è la struttura creata in Inghilterra per accogliere i gruppi di anglicani che si convertivano alla fede cattolica, secondo quanto stabilito dalla costituzione apostolica Anglicanorum Coetibus del 2009. Sin dalla sua costituzione nel 2011 è stato guidato da un Ordinario, Keith Newton, che era vescovo nella comunione anglicana e che si era convertito al cattolicesimo all’inizio di quell’anno. Oggi, monsignor Newton rinuncia a 72 anni, dando il via alla prima successione nell’ordinariato. Una successione nel segno della continuità, considerando che il prescelto, il reverendo David Wallter, era finora vicario generale dell’Ordinariato.
L’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie ha comunicato che il prossimo 1° maggio alle ore 11 il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme dei Latini, prenderà possesso del Titolo di Sant’Onofrio.
Papa Francesco stamane ha incontrato i partecipanti ai capitoli generali dei Figli della Carità “Canossiani” e dei Fratelli di San Gabriele.
All’indomani della visita pastorale a Venezia, stamane la Santa Sede ha comunicato il programma ufficiale di quella che il Papa svolgerà a Verona il prossimo 18 maggio.
L'Arcidiocesi di Siena- Colle di Val D’Elsa-Montalcino ha diffuso un comunicato ufficiale sulle Celebrazioni in onore di Santa Caterina da Siena, Compatrona d'Italia nel 25° anniversario della sua proclamazione come Patrona d’Europa.
La visita al carcere femminile della Giudecca, l’incontro con gli artisti al Padiglione della Biennale, l’abbraccio con i giovani, la Messa in Piazza San Marco e l’atto di venerazione presso le spoglie dell’Evangelista. Sono i flash della visita di ieri del Papa a Venezia. Breve ma intensa, uno dei momenti più intensi sicuramente l’incontro tra Francesco e le detenute della Giudecca ci dice in questa intervista il Patriarca di Venezia Monsignor Francesco Moraglia.
“Solo chi rimane unito a Gesù porta frutto. Gesù stesso, riprendendo Isaia, racconta la drammatica parabola dei vignaioli omicidi, mettendo in risalto il contrasto tra il lavoro paziente di Dio e il rifiuto del suo popolo. La metafora della vite, mentre esprime la cura amorevole di Dio per noi, d’altra parte ci mette in guardia, perché, se spezziamo questo legame con il Signore, non possiamo generare frutti di vita buona e noi stessi rischiamo di diventare rami secchi, che vengono gettati via”. Lo ha detto Papa Francesco nell’omelia pronunciata durante la Messa presieduta in Piazza San Marco, a Venezia.
Sono circa 1500 i giovani che si sono radunati presso la Basilica della Madonna della Salute per l’incontro con Papa Francesco. Il Papa, proveniente dalla Giudecca, è arrivato in battello, accompagnato dal Patriarca di Venezia, Monsignor Francesco Moraglia.
La prima tappa della visita di Papa Francesco a Venezia è al carcere femminile della Giudecca. Di buon mattino il Papa atterra da Roma e incontra le detenute. “Avete un posto speciale nel mio cuore. Oggi tutti usciremo più ricchi da questo cortile – forse chi uscirà più ricco sarò io –, e il bene che ci scambieremo sarà prezioso”.
Una celebrazione intensa e molto partecipata quella del pomeriggio in San Pietro a dieci anni dalla canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII il 27 aprile 2014. A celebrarla il cardinale Giovanni Battista Re e il cardinale Comastri ha tenuto l'omelia.
Domani Papa Francesco, al termine dell’incontro con le detenute recluse nel carcere della Giudecca a Venezia, visiterà il Padiglione della Santa Sede della Biennale, sul tema “Con i miei occhi”, a cura di Chiara Parisi e Bruno Racine.
Un "Spagna vuota" da contrastare con "un mosaico di razze, culture, età che si sono riunite per rispondere insieme alla chiamata di Gesù al sacerdozio ministeriale".
Una mattinata all'insegna del rapporto tra generazioni in Aula Paolo VI.
Papa Francesco parteciperà al G7
Venticinque minuti di colloquio tra Papa Francesco e il presidente tagico Emomali Rahmon, presumibilmente sui grandi temi internazionali e sull’importanza delle piccole nazioni. Perché il Tadjikistan, piccola nazione dell’Asia Centrale, una delle ex repubbliche socialiste sovietiche, può essere partner strategico della Santa Sede in dialogo con la Russia, ma anche nel dialogo con le altre fedi, come sottolinea poi il comunicato finale dell’incontro.
Papa Francesco ha ricevuto questa mattina in Udienza i Membri della Federazione Italiana Dama. "Il gioco della dama ha due belle caratteristiche: stimola la mente ed è accessibile a tutti. Infatti richiede intelligenza, abilità e attenzione, ma non grandi mezzi e strutture", dice subito il Pontefice ai presenti.
Papa Francesco ha ricevuto in Udienza i Membri della Fundación Memorial Papa Francisco. "Grazie di cuore per quello che fate. Prendersi cura degli anziani significa farsi carico di un'eredità. E questa eredità, consegnarla". Francesco accoglie con queste parole i presenti.
Ha iniziato il suo mandato presidenziale lo scorso 5 marzo, ed è già da Papa Francesco per la sua prima visita: Támas Sulyok, presidente di Ungheria che è succeduto a Katalin Novak dopo lo scandalo che la ha travolta, incontra Papa Francesco a un anno dalla visita in Ungheria, nel giorno in cui i pellegrini giunti da ogni parte di Ungheria sono arrivati dal Papa per la cosiddetta “visita di restituzione”, ovvero il pellegrinaggio che ringrazia della visita. E, nel corso dei colloqui bilaterali, c’è stato un focus particolare sulla pace in Ucraina, con l’Ungheria che si candida ad essere uno dei partner principali della Santa Sede nella ricerca di una pace negoziata che termini l’aggressione russa all’Ucraina – tema sul quale ha avuto una grande sintonia con Papa Francesco.
Più di 60.000 le persone presenti, 600 i pullman che sono arrivati nella capitale, 200 le diocesi presenti in piazza San Pietro oggi, il 25 aprile, con Papa Francesco. Protagonista l'Azione Cattolica.
Ad un anno dalla sua visita di Papa Francesco in Ungheria, Papa Francesco riceve i pellegrini ungheresi arrivati in una visita di ringraziamento, tra i quali si trova anche il presidente da poco eletto Tamás Sulyok, e cui partecipano tutti i vescovi del Paese, incluso il primate di Ungheria, il Cardinale Péter Erdő, e l’arcivescovo András Veres, presidente della Conferenza Episcopale locale. E a loro Papa Francesco ricorda di essere stato da loro come pellegrino, fratello e amico e dà il mandato di essere uomini di pace e di rimanere connessi alle loro radici, che sono poi portatrici dei valori tradizionali, dando loro l’esempio dei loro grandi martiri, così presente durante il viaggio nel Paese lo scorso anno.