Città del Vaticano , 02 August, 2015 / 12:15 AM
“Il Signore ci invita a non dimenticare che se è giusto preoccuparci del pane materiale per rinsaldare le forze, ancora più necessario è potenziare la nostra fede in Lui, “pane di vita”, che sazia il nostro desiderio di verità, di giustizia e di consolazione.”
Papa Francesco commenta così il Vangelo che oggi la Chiesa propone alla riflessione dei fedeli. Nel sesto capitolo del testo di Giovanni Gesù parla della differenza tra il pane materiale e quello celeste.
Molti lo “seguono per il pane materiale che il giorno precedente aveva placato la loro fame; non hanno compreso che quel pane, spezzato per molti, era l’espressione dell’amore di Gesù stesso. Hanno dato più valore a quel pane che al suo donatore” spiega il Papa. E Gesù “invita ad aprirsi ad una prospettiva che non è soltanto quella delle preoccupazioni quotidiane del mangiare, del vestire, del successo, della carriera. Gesù parla di un cibo che non è corruttibile e che è bene cercare e accogliere.” Bisogna andare oltre il dono.
Per l’uomo non c’è solo la fame fisica, ma “fame di vita, di fame di eternità che Lui solo può appagare”. E “Gesù non elimina la preoccupazione e la ricerca del cibo quotidiano e di tutto ciò che può rendere la vita più progredita. Ma la vita passa fatalmente! Gesù ci ricorda che il vero significato del nostro esistere terreno sta nell’eternità, e che la storia umana con le sue sofferenze e le sue gioie deve essere vista in un orizzonte di eternità.” Gesù ci ricorda che è dono e donatore, dice il Papa, in un orizzonte dell’incontro definitivo con lui. “Se pensiamo a questo incontro anche le sofferenze saranno illuminati dalla speranza di quest’ incontro” dice il Papa.
Occorre lavorare per cercare la salvezza che è l’incontro con Dio.
E l’Eucaristia è proprio “incontrare e accogliere in noi Gesù” e il “pane di vita” ci è stato dato “perché possiamo a nostra volta saziare la fame spirituale e materiale dei fratelli, annunciando il Vangelo ovunque, anche nelle periferie esistenziali” spiega il Papa “con la testimonianza del nostro atteggiamento fraterno e solidale verso il prossimo, rendiamo presente Cristo e il suo amore in mezzo agli uomini.”
Il Papa conclude la sua riflessione con un invito, come quello del Signore, “ a non dimenticare che se è giusto preoccuparci del pane materiale per rinsaldare le forze, ancora più necessario è potenziare la nostra fede in Lui, “pane di vita”, che sazia il nostro desiderio di verità, di giustizia e di consolazione” nei giorni di lavoro come in quelli di riposo.
Dopo la preghiera dell’Angelus il Papa ha salutato alcuni dei fedeli presenti.
“Oggi- ha concluso il Papa- si ricorda il perdono di Assisi è un forte richiamo ad avvicinarsi al Signore nel Sacramento della misericordia”.
“C’è gente, dice il Papa, che ha paura di avvicinarsi alla confessione dimenticando che non incontriamo un giudice severo ma il Padre immensamente misericordioso. E’ vero che quando andiamo al confessionale sentiamo un po’ di vergogna, succede a tutti noi, ma dobbiamo ricordare che anche questa vergogna è una grazia che ci prepara all’ abbraccio del Padre che sempre ci perdona, perdona tutto.”
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