Senza dubbio è la misericordia un tassello importante di questi 10 anni di Papa Francesco. Un “fil rouge” che in questi dieci anni ha legato il cammino del suo ministero petrino, tema centrale delle sue riflessioni, dei suoi discorsi e documenti. La misericordia però, per Francesco, non è solo una parola astratta, ma anche un gesto concreto.
Il Vangelo della Liturgia odierna ci presenta “le tre parabole della misericordia” e Papa Francesco le commenta durante l’Angelus in Piazza San Pietro. “Gesù, accogliendo i peccatori e mangiando con loro, ci rivela che Dio è proprio così: non esclude nessuno, tutti desidera al suo banchetto, perché tutti ama come figli. Le tre parabole, allora, riassumono il cuore del Vangelo: Dio è Padre e ci viene a cercare ogni volta che siamo perduti”, commenta il Pontefice.
Si svolge a Roma il III Incontro Mondiale dei Missionari della Misericordia, programmato originariamente per la primavera del 2020, viene ora realizzato grazie all’allentamento delle norme per il contenimento della pandemia da Covid-19 dal 23 al 25 aprile.
"Gesù risorto appare ai discepoli più volte. Con pazienza consola i loro cuori sfiduciati. Dopo la sua risurrezione, opera così la risurrezione dei discepoli. Ed essi, risollevati da Gesù, cambiano vita. Prima, tante parole e tanti esempi del Signore non erano riusciti a trasformarli. Ora, a Pasqua, succede qualcosa di nuovo. E avviene nel segno della misericordia. Gesù li rialza con la misericordia. E loro, misericordiati, diventano misericordiosi. Molto difficile essere misericordiosi se non uno non si accorge di essere misericordiati". Il Papa, nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, celebra la Santa Messa nella Festa della Divina Misericordia. Concelebrano con il Papa alcuni Missionari della Misericordia, istituiti durante il Giubileo della Misericordia.
“Vi chiedo di perseguire, con sempre più convinzione, la via della giustizia, come via che rende possibile un’autentica fraternità in cui tutti sono tutelati, specie i più deboli e fragili. Il primo punto che vorrei sottolineare in questo incontro è il Vangelo. Esso ci insegna uno sguardo più profondo rispetto alla mentalità modana, e ci mostra che la giustizia proposta da Gesù non è un semplice insieme di regole applicate tecnicamente, ma una disposizione del cuore che guida chi ha responsabilità. La grande esortazione del Vangelo è quella di instaurare la giustizia innanzitutto dentro di noi, lottando con forza a emarginare la zizzania che ci abita. Per Gesù è da ingenui pensare di riuscire a togliere ogni radice di male dentro di noi senza danneggiare anche il grano buono”. Lo ha detto il Papa, stamane, parlando nel corso della cerimonia di apertura del 91° Anno Giudiziario del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano.
“Ciò che vi unisce è il desiderio di far conoscere al mondo la gioia della misericordia attraverso la diversità dei vostri carismi: questa diversità che voi rappresentate è molto bella: esprime bene il fatto che non esiste povertà umana che Dio non voglia raggiungere, toccare e soccorrere”. Lo ha detto il Papa ricevendo in udienza i Membri di Associazioni, Congregazioni e Movimenti dedicati alla Misericordia che operano in Francia.
Non manca il riferimento alla piaga degli abusi, in una dichiarazione dopo la preghiera dell’Angelus. Ma, affacciandosi dalla finestra del suo studio nel Palazzo Apostolico, Papa Francesco si concentra prima di tutto sul Vangelo del giorno, e su quell’amore per i nemici in cui si condensa l’insegnamento di Gesù ai discepoli, un comando che inizia una nuova cultura, quella della misericordia, che si concretizza in una rivoluzione dell’amore”.
“Una concessione che serve a tamponare le falle prodotte dal nostro egoismo, ma non corrisponde all’intenzione originaria del Creatore”. Così Papa Francesco ha commentato nel passo del Vangelo di questa domenica le parole di Gesù “ per la durezza del vostro cuore” riferito alla legge mosaica sul ripudio.
Nella basilica di Collemaggio, appena riaperta dopo il terremoto del 2009, L’Aquila ha celebrato il Perdono di san Pietro Celestino, secondo il testo della Bolla:
Bibione è stata scelta nel 2016 come chiesa giubilare nell'anno della Misericordia e la sua Porta Santa rimane segno tangibile. Quest'anno sarà nuovamente aperta dal 2 agosto in occasione dell'inaugurazione della “Seconda Perdonanza bibionese”.
Nel 1381 a Roccaporena nasce Rita, che desiderava consacrarsi a Dio, ma i genitori, avanti nell'età, prima di morire, vollero vedere sistemata quell'unica loro figlia. Rita mite e obbediente, non volle contrariare i suoi genitori, e, giovanissima, andò in sposa a Paolo Mancini. L'indole rissosa di Paolo non impedì a Rita, con ardente e tenero amore di sposa, di aiutarlo a cambiare il suo spigoloso carattere.
"Dobbiamo riconoscere che la misericordia di Dio non conosce confini e con il vostro ministero siete segno concreto che la Chiesa non può, non deve e non vuole creare alcuna barriera o difficoltà che ostacoli l’accesso al perdono del Padre". Lo ha detto il Papa, stamane, incontrando in Vaticano 550 Missionari della Misericordia, riuniti a Roma per il secondo Incontro con il Pontefice.
“Con voi rendo grazie al Signore, che vi ha permesso di fare esperienza della sua misericordia e che vi ha condotti a cercare e proporre dei mezzi affinché essa possa rimanere ben radicata nei vostri cuori e quindi aiutarvi a guardare sempre con serenità alla vita quotidiana”. Sono le parole di Papa Francesco ai Membri dell’Associazione “Fontaine de la Miséricorde” dalla Svizzera, ricevuti oggi in Udienza presso il Palazzo Apostolico.
Continuano i Venerdì della Misericordia di Papa Francesco. Questo pomeriggio il Pontefice si è recato senza alcun preavviso per la circostanza, nel quartiere dell’Eur a Roma, dove si trova la Casa di Leda, una residenza confiscata alla criminalità organizzata che ora ospita una casa protetta per donne detenute con figli minori.
"I testardi di anima, i rigidi, non capiscono cosa sia la misericordia di Dio. I rigidi non sanno allargare il cuore come il Signore. I rigidi sono pusillanimi, con il piccolo cuore chiuso, attaccati alla nuda giustizia. E dimenticano che la giustizia di Dio si è fatta carne nel suo Figlio, si è fatta misericordia, si è fatta perdono; che il cuore di Dio è sempre aperto al perdono". Lo ha detto il Papa stamane nell'omelia pronunciata durante la Messa a Santa Marta.
“Anno Santo. Non possiamo permetterci che tanto entusiasmo venga diluito o dimenticato. Il Popolo di Dio ha sentito fortemente il dono della misericordia e ha vissuto il Giubileo riscoprendo in particolare il Sacramento della Riconciliazione, come luogo privilegiato per fare esperienza della bontà, della tenerezza di Dio e del suo perdono che non conosce limiti. La Chiesa, ha la grande responsabilità di continuare senza sosta ad essere strumento di misericordia”. Papa Francesco saluta così i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, ricevuti oggi presso la Sala Clementina del Palazzo Apostolico.
La parabola dei lavoratori della vigna è il tema centrale dell’Angelus odierno di Papa Francesco che subito ricorda: nessuno deve sentire invidia per la generosità di Dio. Nel brano evangelico non si parla di salario in senso stretto, ma “del Regno di Dio! E il messaggio è questo: nel Regno di Dio non ci sono disoccupati, tutti sono chiamati a fare la loro parte; e per tutti alla fine ci sarà il compenso che viene dalla giustizia divina, cioè la salvezza che Gesù Cristo ci ha acquistato con la sua morte e risurrezione. Una salvezza che non è meritata, ma donata, per cui gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi”.
San Matteo ci dimostra come “la porta per incontrare Gesù è riconoscersi peccatore”. E' il tema centrale dell'omelia di Papa Francesco - stamane - nella Messa quotidiana a Santa Marta nella ricorrenza liturgica dell'Evangelista.
Nel suo primo discorso alla città di Como mons. Oscar Cantoni ha rivolto un invito ai cittadini ed alle autorità a superare la conflittualità ed a puntare ad un patto di ‘amicizia sociale’ con riferimenti dettagliati alla situazione della città che si trova a confrontarsi con un flusso consistente di migranti, molti dei quali cercano di passare il confine con la Svizzera: “Siamo tutti consapevoli che non esistono soluzioni immediate e del tutto soddisfacenti. Da una parte, i cittadini domandano sicurezza, dall’altra i numerosi immigrati chiedono una protezione umanitaria, che non può essere ignorata.
Parte dalla Perdonanza di Collemaggio idealmente la visita del cardinale Bassetti ai luoghi colpiti dal terremoto di un anno fa. La basilica della città de L’Aquila colpita dal terremoto del 2009 è la basilica della “ Perdonanza” che si è aperta oggi.