Ginevra, 21 June, 2018 / 6:37 PM
La Messa al Palaexpo di Ginevra presieduta dal Papa conclude il Viaggio apostolico - il 23/mo del pontificato - in Svizzera.
Commentando il Vangelo, Papa Francesco sottolinea le tre parole chiave del brano: Padre, pane, perdono. “Padre - sottolinea il Pontefice - è la chiave di accesso al cuore di Dio; perché solo dicendo Padre preghiamo in lingua cristiana. Non un Dio generico, ma Dio che è anzitutto Papà”.
Il Padre nostro “è la preghiera del noi, della Chiesa; una preghiera senza io e senza mio, tutta volta al tu di Dio, due parole che ci offrono la segnaletica della vita spirituale. Ogni volta che diciamo Padre nostro, ci riappropriamo delle radici che ci fondano. Il Padre nostro rinsalda le nostre radici. Quando c’è il Padre, nessuno è escluso; la paura e l’incertezza non hanno la meglio. Dicendo Padre nostro affermiamo che ogni essere umano ci appartiene, e di fronte alle tante cattiverie che offendono il volto del Padre, noi suoi figli siamo chiamati a reagire come fratelli, e a darci da fare perché non vi sia indifferenza nei riguardi del fratello, di ogni fratello: del bambino che ancora non è nato come dell’anziano che non parla più, del conoscente che non riusciamo a perdonare come del povero scartato. Questo il Padre ci chiede, ci comanda: di amarci con cuore di figli, che sono tra loro fratelli”.
La seconda parola chiave è pane. “Il pane - denuncia Francesco - è anzitutto il cibo sufficiente per oggi, per la salute, per il lavoro di oggi; quel cibo che purtroppo a tanti nostri fratelli e sorelle manca. Per questo dico: guai a chi specula sul pane! Il cibo di base per la vita quotidiana dei popoli dev’essere accessibile a tutti”.
“Chiedere il pane quotidiano - aggiunge ancora il Papa - è dire anche: Padre, aiutami a fare una vita più semplice. La vita oggi per molti è come drogata” e per questo “s’impone una scelta di vita sobria, libera dalle zavorre superflue, contro corrente. Torniamo ad amare la fragranza genuina di quel che ci circonda. Il Pane quotidiano, poi, non dimentichiamolo, è Gesù. Senza di Lui non possiamo fare nulla. È Lui l’alimento base per vivere bene”.
La terza parola è perdono che - osserva concludendo Francesco - “è la clausola vincolante del Padre nostro. Dio ci libera il cuore da ogni peccato, perdona tutto, ma una cosa chiede: che non ci stanchiamo di perdonare a nostra volta. Vuole da ciascuno un’amnistia generale delle colpe altrui. Il perdono rinnova, fa miracoli. Perdonarci tra noi, riscoprirci fratelli dopo secoli di controversie e lacerazioni, quanto bene ci ha fatto e continua a farci!”.
Prima di concludere la celebrazione eucaristica Papa Francesco ha voluto ringraziare la comunità diocesana di Losanna-Ginevra-Friburgo. “Pregherò per voi, perché il Signore accompagni il vostro cammino, in particolare quello ecumenico”.
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