Città del Vaticano , 31 December, 2017 / 12:10 AM
“Ogni volta che le famiglie, anche quelle ferite e segnate da fragilità, fallimenti e difficoltà, tornano alla fonte dell’esperienza cristiana, si aprono strade nuove e possibilità impensate”. Papa Francesco lo ha detto nella breve riflessione prima della preghiera domenicale dell’ Angelus Domini.
“Gesù- ha detto commentando il Vangelo della presentazione al Tempio- è venuto per far cadere le false immagini che ci facciamo di Dio e anche di noi stessi; per “contraddire” le sicurezze mondane su cui pretendiamo di appoggiarci; per farci “risorgere” a un cammino umano e cristiano autentico, fondato sui valori del Vangelo. Non c’è situazione familiare che sia preclusa a questo cammino nuovo di rinascita e di risurrezione”.
Rinascita e resurrezione ovviamente in Cristo e grazie al Vangelo come Maria e Giuseppe e Gesù che “crescono insieme come famiglia nell’amore reciproco e nella fiducia in Dio” e per questo “ i genitori di Gesù vanno al tempio per attestare che il figlio appartiene a Dio e che loro sono i custodi della sua vita e non i proprietari. E questo ci fa riflettere. Tutti i genitori sono cosutodi del figlio e devono aiutarlo a crescere a maturare".
Dunque è chiaro che “soltanto Dio è il Signore della storia individuale e familiare; tutto ci viene da Lui. Ogni famiglia è chiamata a riconoscere tale primato, custodendo ed educando i figli ad aprirsi a Dio che è la sorgente stessa della vita”. Inoltre, dice il Papa “una grande gioia della famiglia è la crescita dei figli. Essi sono destinati a svilupparsi e fortificarsi, ad acquisire sapienza e accogliere la grazia di Dio, proprio come è accaduto a Gesù. Egli è veramente uno di noi: il Figlio di Dio si fa bambino, accetta di crescere, di fortificarsi, è pieno di sapienza e la grazia di Dio è sopra di Lui. Maria e Giuseppe hanno la gioia di vedere tutto questo nel loro figlio; e questa è la missione alla quale è orientata la famiglia: creare le condizioni favorevoli per la crescita armoniosa e piena dei figli, affinché possano vivere una vita buona, degna di Dio e costruttiva per il mondo”.
Dopo la preghiera il Papa ha rivolto il suo pensiero “ai fratelli Copti Ortodossi d’Egitto, colpiti due giorni fa da due attentati a una chiesa e a un negozio nella periferia del Cairo. Il Signore accolga le anime dei defunti, sostenga i feriti, i familiari e l’intera comunità, e converta i cuori dei violenti”.
Il Papa poi ha rivolto un saluto speciale alle famiglie. Ed ha aggiunto: farà bene ad ognuno di noi prendere del tempo per ringraziare per l'anno, per le cose buone e se ci sono state prove anche ringraziare Dio perchè ci ha aiutato a superare quel momento.
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