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Un servizio di EWTN News

Papa per l’Ucraina, finito il lavoro del Comitato Tecnico

Una delle iniziative per bambini sfollati finanziate dall'iniziativa "Il Papa per l'Ucraina"

Iniziativa “Il Papa per l’Ucraina”, termina il lavoro del Comitato Tecnico. A partire dal 31 agosto, il Comitato Tecnico nominato dal Papa per decidere la distribuzione dei fondi raccolti con la Colletta Straordinaria per l’Ucraina, terminerà il suo compito, e verrà sostituito dal Segretariato per l’iniziativa Papa per l’Ucraina.

Sin dalla sua costituzione nel giugno 2016, il Comitato Tecnico ha monitorato le situazioni presenti in Ucraina e destinato i fondi raccolti con la Colletta Straordinaria per l’Ucraina – 1 milione 230 mila euro – ai progetti destinati alle persone più vulnerabili.

Sono stati delineati i criteri per la selezione dei progetti, approvate le procedure dalla revisione dei progetti sottoposti all’esame e i documenti tecnici per portare questi progetti a realizzazione.

Il lavoro sul campo sarà fatto ora dal Segretariato, che comincerà il suo lavoro a partire dall’1 settembre 2017 a Kiev. Coordinatore del segretariato è Edward Kawa, frate minore conventuale e vescovo ausiliare dell’arcidiocesi latina di Lviv, mentre il vescovo Kenneth Nowakowski dell’eparchia di New Westminster della Chiesa Greco Cattolico Ucraina sarà il consigliere.

I soldi raccolti dall’iniziativa “Papa per l’Ucraina” sono stati destinati a una ottantina tra progetti grandi e piccoli, avendo come partner organizzazioni ucraine e internazionali, fondazioni caritatevoli e comunità parrocchiali che hanno implementato progetti per aiutare gli sfollati nelle zone di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzia, Dnipro e Kharkiv.

La colletta straordinaria per l’Ucraina è stata lanciata dal Papa il 24 aprile 2014. Il Comitato tecnico era guidato dal vescovo Jan Sobilo, ausiliare della diocesi di rito latino di Kharkiv. Il Papa è sempre stato informato degli sviluppi del progetto: una spedizione dell’allora Pontificio Cor Unum, ora convogliato nel Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale, è stato sul territorio dal 24 al 27 aprile 2016, per definire in che modo distribuire i proventi della colletta.

L’arcivescovo maggiore della Chiesa Greco-cattolica Sviatoslav Shevchuk, parlando con ACI Stampa dopo un suo viaggio nei territori del conflitto, ha sottolineato come il Papa sia costantemente informato della situazione in Ucraina. E recentemente il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, è stato in viaggio in Ucraina fino alle zone del conflitto, in un viaggio di sei giorni in cui all’impegno ecumenico si è unita la necessità di guardare al futuro, al di là del conflitto dimenticato.

Nel frattempo, i progetti dell’iniziativa “Papa per l’Ucraina” sono stati analizzati, e alcuni sono anche partiti.

Lo scorso 27 luglio, un gruppo di 86 bambini provenienti dalla cosiddetta “zona grigia” hanno potuto andare in vacanza a Savudrija, in Croazia, secondo un progetto implementato da Caritas Ucraina e dal ministero per i territori temporaneamente occupati con il supporto dell’iniziativa “il Papa per l’Ucraina”

E la stessa iniziativa ha destinato un fondo di 500 mila euro all’Associazione Emmanuel per progetti di aiuto e recupero delle popolazioni colpite dal conflitto nell’Est dell’Ucraina.

Questo denaro – ha spiegato la coordinatrice del progetto, Galina Kucher – sarà destinato a organizzare i campi estivi chiamati “territori di pace” nelle zone del conflitto, per 2000 bambini”, nonché il progetto di distrubire caldaie a combustibile duro nei villaggi di Maryink e Krasnogorivka, che aiuterà 1410 famiglie”.

Sempre a Maryinka, si installeranno due caldaie mobile per riscaldare due asili che permetteranno ai bambini di poter ritornare a scuola – i due asili possono accogliere ciascuno 600 bambini. E I soldi serviranno ance per rimodernare l’ospedale numero 3 di Kramatorsk.

Il denaro sarà distribuito così: 150 mila euro per l’acquisto delle caldaie a combustibile duro, 72 mila euro per l’aiuto medico e la modernizzazione dell’ospedale a Kramatorsk, 8100 euro per la riparazione di ciascun asilo, 1500 euro per la costruzione di un pozzo nel villaggio Bakmukta.

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