Una iniziativa nata con uno “stile nuovo”, per affrontare una emergenza, che ha coinvolto realtà cattoliche, ma anche al di fuori del mondo cattolico, perché “il Papa guarda ai poveri, non alla bandiera di chi aiuta ai poveri”. È tempo di bilanci per il Progetto “Papa per l’Ucraina”, ovvero l’iniziativa cominciata nel 2016 con una colletta straordinaria per il Paese che vive un conflitto oggi apparentemente dimenticato.
Continuano i progetti umanitari realizzati per volontà di Papa Francesco nell’ambito dell’iniziativa “Papa per l’Ucraina”, avviato nel giugno 2016. Papa Francesco ha inteso mostrare così “profondo affetto e solidarietà con tutto il popolo ucraino e con quanti soffrono per il protrarsi delle condizioni drammatiche causate dalla guerra, senza alcuna distinzione di religione, confessione o appartenenza etnica”.
Iniziativa “Il Papa per l’Ucraina”, termina il lavoro del Comitato Tecnico. A partire dal 31 agosto, il Comitato Tecnico nominato dal Papa per decidere la distribuzione dei fondi raccolti con la Colletta per l’Ucraina, terminerà il suo compito, e verrà sostituito dal Segretariato per l’iniziativa Papa per l’Ucraina.
Si spingerà fino a Kramatorsk, visiterà la città di Slovyansk, incontrerà rifugiati e sfollati: dall’11 al 17 luglio, il Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione delle Chiese Orientali, sarà in Ucraina, per toccare con mano i luoghi del conflitto.
Un segno di solidarietà concreto, e una presenza visibile. Papa Francesco ha inviato alla città martire di Avdeeka, nell’Est dell’Ucraina, una donazione di 200 mila euro, destinata soprattutto ad alleviare le sofferenze dei bambini nella regione colpita dall’intensificarsi del conflitto nell’area. E sono i bambini a vivere più di tutti i traumi del conflitto dimenticato in Ucraina. I dati UNICEF parlano di 1 milione di bambini che hanno bisogno di assistenza umanitaria in Ucraina. Cifre inquietanti, che hanno portato Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, arcivescovo maggiore della Chiesa Greco Cattolica di Ucraina, a lanciare un appello alla comunità internazionale perché finalmente si giunga ad una situazione stabile di cessate il fuoco.