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Un servizio di EWTN News

Il Papa ricorda Fatima, poi saluta le mamme: "attenzione concreta a vita e maternità"

“A Fatima mi sono immerso nella preghiera del santo Popolo fedele, preghiera che là scorre da cento anni come un fiume, per implorare la protezione materna di Maria sul mondo intero. Rendo grazie al Signore che mi ha concesso di recarmi ai piedi della Vergine Madre come pellegrino di speranza e di pace”. Con queste parole di ringraziamento stamane Papa Francesco ha esordito introducendo la preghiera mariana del Regina Coeli. 

Dopo aver ricordato il silenzio orante che lo ha accompagnato, Francesco ha ribadito che anche a Fatima “al centro di tutto è stato ed è il Signore Risorto, presente in mezzo al suo Popolo nella Parola e nell’Eucaristia. Presente in mezzo ai tanti malati, che sono protagonisti della vita liturgica e pastorale di Fatima, come di ogni santuario mariano”.

“Con la canonizzazione di Francesco e Giacinta - ha detto ancora il Pontefice - ho voluto proporre a tutta la Chiesa il loro esempio di adesione a Cristo e di testimonianza evangelica e ho voluto proporre alla Chiesa di avere cura dei bambini. La loro santità non è conseguenza delle apparizioni, ma della fedeltà e dell’ardore con cui essi hanno corrisposto al privilegio ricevuto di poter vedere la Vergine Maria. Dopo l’incontro con la bella Signora, essi recitavano frequentemente il Rosario, facevano penitenza e offrivano sacrifici per ottenere la fine della guerra e per le anime più bisognose della divina misericordia”.

Siano nostri esempi oggi - ha auspicato Papa Francesco - perché “c’è tanto bisogno di preghiera e di penitenza per implorare la grazia della conversione, come pure la fine degli assurdi conflitti grandi e familiari e delle violenze che sfigurano il volto dell’umanità”. 

Al termine del Regina Coeli, il Papa ha affidato alla Madonna le popolazioni del Medio Oriente coinvolte in guerre e conflitti, “sia cristiane, sia musulmane, sia appartenenti a minoranze come gli yazidi, i quali subiscono tragiche violenze e discriminazioni. Alla mia solidarietà si accompagna il ricordo nella preghiera, mentre ringrazio quanti si impegnano a sovvenire ai bisogni umanitari. Incoraggio le diverse comunità a percorrere la strada del dialogo e della riconciliazione per costruire un futuro di rispetto, di sicurezza e di pace, lontano da ogni sorta di guerra”.

Infine dopo aver ricordato la beatificazione - ieri - del gesuita irlandese John Sullivan, il Papa ha rivolto in chiusura un augurio alle mamme nel giorno della loro festa: “il futuro delle nostre società - ha detto - richiede da parte di tutti, specialmente delle istituzioni, un’attenzione concreta alla vita e alla maternità. Questo appello è particolarmente significativo oggi mentre si celebra, in tanti Paesi, la festa della mamma; ricordiamo con gratitudine e affetto tutte le mamme - anche le nostre mamme in cielo - affidandole a Maria, la mamma di Gesù”. Il Papa ha invitato poi a un momento di silenzio, pregando ciascuno per la propria mamma.

 

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