Roma, 22 March, 2017 / 1:00 PM
Si intitola “Vado io”. Proprio come il suo gesto di offrirsi volontario al posto di una donna in un rapimento a scopo di estorsione. “Vado io. Con i poveri delle Ande per incontrare Dio. Missione e martirio di padre Daniele Badiali” è titolo del libro che Gerolamo Fazzini dedica alla figura di questo missionario italiano ucciso esattamente 20 anni fa (il 18 marzo 1997). Di padre Badiali è in corso la causa di beatificazione.
E’ speciale la storia di Daniele Badiali. Parte in missione in Perù dal 1991 con l’Operazione Mato Grosso, l’associazione giovanile fondata nel 1967 dal salesiano padre Ugo De Censi per la solidarietà con i poveri dell’America latina. E speciale è anche la ricerca spirituale di Daniele, che, pur da sacerdote, vive un’autentica e travagliata ricerca di Dio, attraversando momenti di dubbio e incertezza nella fede: “Mai come in questo momento è presente nel mio cuore questa ferita dell’assenza di Dio - scrive in una lettera -. Non l’ho cercata assolutamente, è la vita, sono le persone che mi stanno portando a questo dolore. Credo che il nocciolo sia tutto qui”.
Vive da vicino il dramma dell’uccisione di alcuni missionari in Perù per mano dei terroristi di Sendero luminoso, come Giulio Rocca, laico del Mato Grosso, e di altri missionari. Nonostante questo, insieme agli altri volontari, decide di restare.
Nel corso della sua breve esperienza missionaria intuisce anche la possibilità di venire ucciso lui stesso per il servizio cristiano che compie: “Nel mio cuore è sempre presente la morte di Giulio come un punto chiaro che non posso più scordare finché vivo. Questo cammino porta al martirio, all’espressione più alta della vita cristiana, porta alla santità. È una santità che passa attraverso la Croce, la morte. Non viene regalata a buon mercato”.
Infine, il tragico epilogo: la sera del 16 marzo 1997 padre Badiali viaggia su una jeep tra il santuario di Pomallucay e San Luis: un uomo blocca l’auto e chiede un passeggero in ostaggio per ottenere un riscatto in denaro. Vuole una donna, prende la volontaria italiana Rosamaria Picozzi, ma padre Daniele la ferma: “Tu rimani, vado io”. Due giorni dopo viene ritrovato il suo corpo senza vita. Oggi la sua memoria è molto viva sia in Italia che in Perù e si sta avviando la sua causa di beatificazione.
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