venerdì, novembre 22, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

In memoria dei minori Rom

Nel giorno della Memoria, anche quest’anno il ricordo di tutte le vittime del genocidio delle leggi razziali non può  dimenticare lo sterminio  delle persone e famiglie rom.  Le prime deportazioni di rom avvennero nel 1936 a Dachau.

Le prime vittime furono rom e sinti della Germania e dell’Austria, deportati nei lager in Polonia. In Ucraina, in Boemia e in Moravia la popolazione rom fu quasi completamente massacrata. Volti e storie di violenze e di morte, anche di molti minori, nei diversi Paesi europei e in Italia, dove sorsero i campi di concentramento dei sinti e rom a Bolzano e in Sardegna, in Molise e Abruzzo, nel Lazio e in Calabria dopo le leggi razziali.

Dopo l’8 settembre del 1943, molti rom si unirono alle formazioni partigiane e diedero un contributo importante, spesso dimenticato, alla Resistenza e alla nascita della democrazia in Italia.

“Nel giorno della memoria non possiamo dimenticare la tragedia di un popolo europeo – dice mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes - purtroppo non ancora riconosciuto in Italia come minoranza, e non richiamare l’attenzione a fatti di discriminazione, di esclusione sociale ancora troppo presenti nelle nostre città nei confronti dei rom, sfociati talora in nuove forme di violenze e di razzismo che devono preoccupare. Al tempo stesso, in questo giorno, desideriamo ricordare i troppi minori rom  ancora apolidi nel nostro Paese, che vivono ai margini delle nostre città o la violenza di sgomberi forzati e che rischiano di essere esclusi da percorsi di partecipazione e di cittadinanza. Ieri questi minori rom sono stati i primi ad essere trucidati nelle camere a gas, oggi rischiano di essere ancora dimenticati e ed esclusi”.

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