Città del Vaticano , 11 October, 2016 / 4:00 PM
Si può immaginare il mio stupore quanto mi dissero che una risposta cristiana al mio libro "A Rabbi Talks with Jesus" era contenuta nel capitolo quarto del libro "Gesù di Nazaret" di Benedetto XVI”.
Così descriveva il suo rapporto con Joseph Ratzinger Jacob Neusner, rabbino e teologo, morto a New York dove viveva lo scorso 8 ottobre ad 84 anni. Le biografie dicono che avesse all’attivo 950 pubblicazioni, ed quindi difficile ripercorrere il suo pensiero, ma certo quel dialogo a distanza, quella disputa tra lui e il teologo Ratzinger diventato Papa è certamente uno dei punti significativi della sua carriera. Quando nel 1996 usci il libro “Disputa immaginaria tra un rabbino e Gesù” uno dei primi lettori e commentatori fu proprio il cardinale prefetto della Dottrina della fede. E ne era entusiasta. E presentò ll libro in Italia.
Come ricorda lo stesso Neusner. “Quando il mio editore mi chiese di consigliargli a quali colleghi chiedere di presentare il mio libro, suggerii il rabbino capo Jonathan Sacks e il cardinale Joseph Ratzinger. Il rabbino Sacks mi aveva da tempo impressionato per i suoi acuti e ben argomentati scritti teologici, da valido apologista contemporaneo dell'ebraismo. Quanto al cardinale Ratzinger avevo ammirato i suoi saggi sul Gesù della storia e gli avevo scritto per dirglielo. Lui mi aveva risposto e ci eravamo scambiati scritti e libri. La sua volontà di discutere sulla questione della verità, e non solo sulle politiche della dottrina, mi aveva colpito come coraggiosa e costruttiva”.
Uno degli scritti più interessanti che ho letto sul giudaismo è quello in cui Neusner racconta il giudaismo nei primi secoli del cristianesimo. É del 1982 , e la tesi centrale è semplice: essere ebrei significa vivere secondo la Torah. Un rabbino che crede fermamente nell’ebraismo ma che crede fermamente nel dialogo perché alla ricerca della verità. Grazie al rabbino Neusner, che tra le altre cose ha scritto: “intendo aiutare i cristiani a diventare cristiani migliori, perché possano giungere ad una più chiara percezione di ciò che essi affermano nella loro fede; e voglio aiutare gli ebrei a diventare ebrei migliori, perché essi comprenderanno che la Torah di Dio è la Via... per amare e servire l’unico Dio...”
Lasciarsi aiutare dalla verità, unica vera forma di carità è la scuola del Vangelo per i cristiani, e per gli ebrei. E, per questo serve il dialogo, anzi la disputa, il confronto, come dice Neusner: “Una volta uno mi definì la persona più amante della disputa che avesse mai conosciuto. Ora ho trovato chi mi tiene testa. Benedetto XVI è un altro cercatore della verità”.
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