Nel giorno che ricorda un anno dalla morte la Libreria editrice vaticana ha reso pubblica la introduzione scritta da Benedetto XVI per l'edizione russa del Gesù du Nazaret
Chi era Ponzio Pilato? Durante la funzione del Venerdì Santo, si legge il Passio secondo Giovanni. Giovanni l’unico degli evangelisti a dare conto del colloquio tra Pilato e Gesù, e in questo modo a tratteggiare una figura di Pilato molto ben definita. E Pilato siamo tutti noi, dice Joseph Ratzinger nel secondo volume del suo Gesù di Nazaret. Una figura tanto importante che Benedetto XVI l’ha descritta anche nell’omelia a Plaza de la Revoluciòn a La Habana, Cuba, nel 2012.
“La vergine concepirà e darà alla luce un figlio, e sarà chiamato Emmanuele”. Questa profezia di Isaia è una delle parole “in attesa” dell’Antico Testamento, scrive Joseph Ratzinger nel terzo volume della sua opera su Gesù di Nazaret, “I Vangeli dell’Infanzia” (Libreria Editrice Vaticana-Rizzoli). Perché per Benedetto XVI alcune parole dell’Antico Testamento sono come randagie, aspettano il loro compimento. E il loro compimento non può che essere in Gesù. Dalle parole di Isaia, però, Benedetto XVI fa scaturire una riflessione sulla realpolitik e sul suo rapporto con Dio. Una riflessione che poi porta dritti alla nascita di Gesù, avvenuta ai tempi di Augusto e di quella pax Augustea che era sempre politica concreta, ma ammantata con il crisma della “divinità” dell’imperatore, fino ad arrivare a far comprendere qualcosa di più dell’idea alla base del Pontificato di Benedetto XVI. Che è poi essenzialmente un pontificato basato su fede, verità e rivelazione. Tutte da leggere attraverso “amore e umiltà”.
“Il mio libro, "Disputa immaginaria tra un rabbino e Gesù", è stato uno di questi recenti esercizi di disputa, e ora, nel 2007, il papa nel suo nuovo libro "Gesù di Nazaret" ha raccolto la sfida punto per punto.