venerdì, novembre 22, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Il Papa, lo Spirito Santo e lo slancio apostolico di una Chiesa coraggiosa

Parla del fuoco  Papa Francesco commentando il Vangelo di oggi  nel quale Gesù usa tre immagini per spigare la morte che lo attende ai discepoli.

Il fuoco che è lo Spirito Santo, dice il Papa: “forza creatrice che purifica e rinnova, brucia ogni umana miseria, ogni egoismo, ogni peccato, ci trasforma dal di dentro, ci rigenera e ci rende capaci di amare”. E se ci apriamo a lui, dice il Papa “ci donerà l’audacia e il fervore per annunciare a tutti Gesù e il suo consolante messaggio di misericordia e di salvezza, navigando in mare aperto, senza paure".

Un fuoco che parte dal cuore, dice il Papa, non parte dalla testa ma dal cuore, insiste.

 E lo farà anche con la Chiesa che deve “non abituarsi a camminare entro i confini sicuri”, ma vivere con la capacità di superare i muri e le barriere, di essere creativi, e lo Spirito “ci sprona a metterci in movimento per camminare anche su strade inesplorate o scomode, offrendo speranza a quanti incontriamo. Siamo chiamati a diventare sempre più comunità di persone guidate e trasformate dallo Spirito Santo, piene di comprensione, dal cuore dilatato e dal volto gioioso.

C’è proprio il fuoco dello Spirito Santo che ci porta a farci “prossimi” degli altri: delle persone che soffrono, dei bisognosi; di tante miserie umane, di tanti problemi; dei rifugiati, dei profughi, di… di quelli che soffrono. Quel fuoco che viene dal cuore. Fuoco.

In questo momento, penso anche con ammirazione soprattutto ai numerosi sacerdoti, religiosi e fedeli laici che, in tutto il mondo, si dedicano all’annuncio del Vangelo con grande amore e fedeltà, non di rado anche a costo della vita. La loro esemplare testimonianza ci ricorda che la Chiesa non ha bisogno di burocrati e di diligenti funzionari, ma di missionari appassionati, divorati dall’ardore di portare a tutti la consolante parola di Gesù e la sua grazia. Questo è il fuoco dello Spirito Santo. Se la Chiesa non riceve questo fuoco o non lo lascia entrare in sé, diviene una Chiesa fredda o soltanto tiepida, incapace di dare vita, perché è fatta da cristiani freddi e tiepidi. Ci farà bene, oggi, prendere cinque minuti e domandarci: “Ma come va il mio cuore? È freddo? È tiepido? È capace di ricevere questo fuoco?” Prendiamoci cinque minuti per questo. Ci farà bene a tutti".

 E come esempio il Papa presenta “San Massimiliano Kolbe, martire della carità, di cui oggi ricorre la festa: egli ci insegni a vivere il fuoco di amore per Dio e per il prossimo”.

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