Città del Vaticano , 10 April, 2016 / 12:15 AM
Il racconto evangelico della pesca miracolosa fa da cornice alla meditazione offerta stamane dal Papa in occasione della recita del Regina Coeli.
"E' ancora Gesù - spiega Francesco - a cercare nuovamente i suoi discepoli. Questa volta li incontra presso il lago, dove loro hanno passato la notte sulle barche senza pescare nulla. Le reti vuote appaiono, in un certo senso, come il bilancio della loro esperienza con Gesù: lo avevano conosciuto, avevano lasciato tutto per seguirlo, pieni di speranza… e adesso? Sì, lo avevano visto risorto e poi se n'è andato...".
All'alba, sulla riva del lago i discepoli non riconoscono Gesù. "A quei pescatori, stanchi e delusi, il Signore dice: Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete. I discepoli si fidarono di Gesù e il risultato fu una pesca incredibilmente abbondante. A questo punto Giovanni si rivolge a Pietro e dice: È il Signore! E subito Pietro si tuffa in acqua e nuota verso la riva, verso Gesù".
Nella esclamazione "E’ il Signore - aggiunge il Pontefice - c’è tutto l’entusiasmo della fede pasquale, piena di gioia e di stupore, che contrasta fortemente con lo smarrimento, lo sconforto, il senso di impotenza che si erano accumulati nell’animo dei discepoli. La presenza di Gesù risorto trasforma ogni cosa: il buio è vinto dalla luce, il lavoro inutile diventa nuovamente fruttuoso e promettente, il senso di stanchezza e di abbandono lascia il posto a un nuovo slancio e alla certezza che Lui è con noi. Da allora, questi stessi sentimenti animano la Chiesa, la Comunità del Risorto, tutti noi".
"Se a uno sguardo superficiale può sembrare a volte che le tenebre del male e la fatica del vivere quotidiano abbiano il sopravvento, la Chiesa sa con certezza - assicura Papa Francesco - che su quanti seguono il Signore Gesù risplende ormai intramontabile la luce della Pasqua. Il grande annuncio della Risurrezione infonde nei cuori dei credenti un’intima gioia e una speranza invincibile. Cristo è veramente risorto! Anche oggi la Chiesa continua a far risuonare questo annuncio festoso: la gioia e la speranza continuano a scorrere nei cuori, nei volti, nei gesti, nelle parole. Tutti noi cristiani siamo chiamati a comunicare questo messaggio di risurrezione a quanti incontriamo, specialmente a chi soffre, a chi è solo, a chi si trova in condizioni precarie, agli ammalati, agli emarginati".
E' nostro compito - invita ancora il Papa - far arrivare a tutti "un raggio della luce di Cristo risorto, un segno della sua misericordiosa potenza".
"Il Signore - conclude Papa Bergoglio - rinnovi anche in noi la fede pasquale. Ci renda sempre più consapevoli della nostra missione al servizio del Vangelo e dei fratelli; ci riempia del suo Santo Spirito perché con tutta la Chiesa possiamo proclamare la grandezza del suo amore e la ricchezza della sua misericordia".
Al termine della recita della preghiera mariana Francesco ha rinnovato l'appello "per la liberazione di tutte le persone sequestrate in zone di conflitto armato; in particolare desidero ricordare il sacerdote salesiano Tom Uzhunnalil, rapito ad Aden nello Yemen".
Il Papa ha ricordato anche la celebrazione della Giornata Nazionale per l’Università Cattolica del Sacro Cuore. "Auspico - ha affermato - che questa grande Università, che continua a rendere un importante servizio alla gioventù italiana, possa proseguire con rinnovato impegno la sua missione formativa, aggiornandola sempre più alle esigenze odierne".
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