Un uomo dalla profonda spiritualità, che saluta con le mani giunte alla maniera indiana, fa pause per pregare, e con una grande fiducia in Dio: parla per la prima volta in pubblico padre Tom Uzhunnalil, il salesiano rapito il 4 marzo 2016 al termine di un attacco presso la Casa per anziani delle Missionarie della Carità, nello Yemen, che ha causato la morte di 16 persone, tra suore, pazienti e custodi. Solo due sopravvisuti: Suor Sally, la superiora che ha poi raccontato l’attacco, e lui, padre Tom.
La liberazione di padre Tom è stata una notizia importante per la Santa Sede che si era adoperata perché il salesiano tornasse alla sua missione.
Il salesiano missionario indiano don Thomas Uzhunnalil, sequestrato oltre 18 mesi fa in Yemen da un gruppo di guerriglieri, è stato liberato. Ad annunciare la notizia sono stati i media indiani e la conferma ufficiale è arrivata da un tweet della Ministro degli Esteri dell'India, on. Sushma Swaraj.
Il nuovo video di Padre Tom Uzhunnalil, il sacerdote salesiano indiano rapito il 4 marzo 2016, ha lasciato tutti con un misto di amarezza e speranza. Non ci si sbilancia sull’autenticità del video, anche se tutto lascia pensare che sì, davvero padre Tom è nelle mani dei rapitori. Ma nemmeno gli si vuole dare troppo risalto, anche perché ci sono delle trattative in corso per la sua liberazione.
Non diminuiscono le speranze di rivedere vivo padre Thomas Uzhunnalil, sequesttrato in Yemen circa 10 mesi fa. Dopo il video diffuso il giorno di Natale, e segnali contrastanti tutti da verificare, il Salesiani si affidano alla preghiera, e promuovono una “novena a Maria Ausiliatrice” da tenersi dal 15 al 23 gennaio, in vista della memoria di Maria Ausiliatrice il 24 gennaio.
Padre Tom, il sacerdote salesiano rapito in Yemen al termine di un attacco che ha portato al massacro delle Missionarie della Carità che operavano nel Paese, sarebbe ancora vivo. La conferma arriva da un video, caricato sui canali YouTube, in cui appare un padre Tom con la barba lunga e segni di sofferenza, che si appella alla comunità internazionale e al Papa per la sua liberazione.
Non ci sono ancora notizie su don Tom, scomparso lo scorso 4 marzo ad Aden in Yemen: lo specificano i salesiani in un comunicato diffuso il 21 luglio, nel quale sottolineano che nemmeno si sa chi stia gestendo la sua pagina Facebook, ormai svuotata di contenuti. Ecco il comunicato dei salesiani.
"Continuiamo a pregare per lui e a tenere desta l’attenzione, anche attraverso i media". Così don Francesco Cereda, vicario del Rettor maggiore dei Salesiani, racconta ad Aiuto alla Chiesa che Soffre lo stato d’animo della famiglia salesiana a più di due mesi dal rapimento del religioso indiano don Tom Uzhunnalil, il loro confratello sequestrato ad Aden in Yemen il 4 marzo scorso, durante l’attacco che è costato la vita a quattro Missionarie della Carità.
Il racconto evangelico della pesca miracolosa fa da cornice alla meditazione offerta stamane dal Papa in occasione della recita del Regina Coeli.
Con un accorato appello al ministro degli Esteri indiano, la Conferenza Episcopale Indiana chiede di moltiplicare gli sforzi per salvare, in caso sia ancora vivo, padre Thomas Uzhuanalil, il salesiano rapito lo scorso 4 marzo nello Yeme, dopo che un commando armato aveva assassinato quattro missionarie della misericordia e 12 ospiti della casa di riposo dove era andato a celebrare la Messa.
Unione di preghiera, prima di tutto, perché “nulla è impossibile a Dio. Ma anche appresione per la sorte di Padre Thomas Uzhunnalil, il salesiano scomparso da qualche giorno. E, ovviamente, la volontà di rimanere nello Yemen, distrutto da un conflitto civile dimenticato (per quanto sanguinoso) in cui i Salesiani sono l’ultima presenza organizzata della zona. Lo racconta ad ACI Stampa padre Francesco Cereda, vicario del rettor maggiore dei salesiani, che è colui che sta seguendo più di tutti la vicenda.