Città del Vaticano , 28 March, 2016 / 12:13 AM
Anche oggi - Lunedì dopo Pasqua - il nostro cuore è colmo di gioia perchè "la vita ha vinto la morte. La misericordia e l’amore hanno vinto sul peccato! C'è bisogno di fede e di speranza per aprirsi a questo nuovo e meraviglioso orizzonte". Lo ha detto Papa Francesco recitando la preghiera mariana del Regina Coeli che nel tempo di Pasqua sostituisce l'Angelus.
"Se Cristo è risuscitato - ha spiegato il Pontefice - possiamo guardare con occhi e cuore nuovi ad ogni evento della nostra vita, anche a quelli più negativi. I momenti di buio, di fallimento e anche di peccato possono trasformarsi e annunciare un cammino nuovo. Quando abbiamo toccato il fondo della nostra miseria e della nostra debolezza, Cristo risorto ci dà la forza di rialzarci. Se ci affidiamo a Lui, la sua grazia ci salva! Il Signore crocifisso e risorto è la piena rivelazione della misericordia, presente e operante nella storia. Ecco il messaggio pasquale che risuona ancora oggi e che risuonerà per tutto il tempo di Pasqua fino a Pentecoste".
Maria - ha detto ancora Francesco - è stata testimone della morte e della risurrezione di Gesù, Lei ci aiuti "ad accogliere in pienezza l’annuncio pasquale della risurrezione, per incarnarlo nella concretezza della nostra vita quotidiana" e "ci doni la certezza di fede che ogni passo sofferto del nostro cammino, illuminato dalla luce della Pasqua, diventerà benedizione e gioia per noi e per gli altri, specialmente per quanti soffrono a causa dell’egoismo e dell’indifferenza".
Dopo aver recitato il Regina Coeli, Papa Francesco ha parlato del tragico attentato che ieri ha insaguinato il Pakistan: uccise oltre 70 persone per lo più cristiani, molti i bambini. Il Papa ha condannato "l'esecrabile attentato che ha fatto strage di tante persone innocenti, per la maggior parte famiglie della minoranza cristiana".
"Desidero manifestare la mia vicinanza - ha aggiunto Papa Bergoglio - a quanti sono stati colpiti da questo crimine vile e insensato, e invito a pregare il Signore per le numerose vittime e per i loro cari. Faccio appello alle Autorità civili e a tutte le componenti sociali di quella Nazione, perché compiano ogni sforzo per ridare sicurezza e serenità alla popolazione e, in particolare, alle minoranze religiose più vulnerabili. Ripeto ancora una volta che la violenza e l’odio omicida conducono solamente al dolore e alla distruzione; il rispetto e la fraternità sono l’unica via per giungere alla pace".
"La Pasqua del Signore - ha concluso Francesco - susciti in noi, in modo ancora più forte, la preghiera a Dio affinché si fermino le mani dei violenti, che seminano terrore e morte, e nel mondo possano regnare l’amore, la giustizia e la riconciliazione. Preghiamo per le vittime e le minoranze di quella Nazione".
E prima di salutare i fedeli, il Papa ha invitato tutti a leggere "ogni giorno un brano del Vangelo in cui si parla dell’evento della Risurrezione. Ricordate sempre che Cristo mia speranza è risorto".
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