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L'Eucaristia nelle parole dei Santi

"Tutti i Santi", Beato Angelico

L'Eucaristia, il dono più grande del Signore. Ed è proprio a quest’ultima che molti Santi hanno guardato durante il loro cammino spirituale. Le loro vite potrebbero definirsi un tutt’uno con l'Eucaristia: la loro unione spirituale con il “Pane disceso dal Cielo” li ha fortificati; li ha aiutati nei momenti più bui; li ha resi - si potrebbe dire - sempre "più santi". E le parole che hanno riservato a questo tema sono una chiara ed evidente testimonianza di tutto questo percorso vissuto in unione mistica con il Signore. Prima di addentrarci nelle affascinanti vite di questi Santi che hanno vissuto così profondamente in unione con il Santissimo Sacramento, cerchiamo però di ricordare ciò che il Catechismo della Chiesa Cattolica scrive riguardo all'Eucaristia: “La santa Eucaristia completa l'iniziazione cristiana. Coloro che sono stati elevati alla dignità del sacerdozio regale per mezzo del Battesimo e sono stati conformati più profondamente a Cristo mediante la Confermazione, attraverso l’Eucaristia partecipano con tutta la comunità allo stesso sacrificio del Signore”. Ed è proprio questa “partecipazione allo stesso sacrificio del Signore” ad essere al centro delle loro vite, delle loro esperienze spirituali. Cerchiamo, allora, di entrare ora nelle loro parole, nei loro sentimenti, nelle loro immagini e definizioni di questo enorme dono che il Signore ha voluto concedere all’umanità intera. 

Iniziamo questo percorso - veloce - con San Giovanni Paolo II: “L’Eucaristia è stata istituita perché diventiamo fratelli; viene celebrata perché da estranei e indifferenti gli uni gli altri, diventiamo uniti, uguali ed amici; è data perché, da massa apatica e fra sé divisa, se non avversaria, diventiamo un popolo che ha un cuore solo e un'anima sola”. Grande devozione all'Eucaristia è stata espressa da San Francesco di Sales che scriveva: “Una sola comunione ben fatta è capace di farci sentire santi e perfetti”. Non può mancare in questa carrelata Sant’Alfonso Maria De’ Liguori: “Signore Gesù, realmente presente nel Sacramento dell'altare, notte e giorno aspettandoci, pieno di bontà e di amore, chiamando ed accogliendo quanti vengono a visitarti, io credo fermamente in questa tua presenza, ti adoro dall'abisso della mia miseria”. L’umiltà dei santi davanti al Santissimo Sacramento.

Più che famoso è il profondo rispetto del Poverello d’Assisi, San Francesco, davanti all’Ostia consacrata: “Ogni giorno, Egli (Gesù) discende dal seno del Sommo Padre nell'altare tra le mani del sacerdote e come apparve ai santi Apostoli nella vera carne, così anche ora si rivela a noi nel sacro pane”. Altro famoso francescano, del secolo scorso, San Massimiliano Kolbe, il martire di Auschwitz, diceva: “Ricevi Gesù nella Santa Comunione e accogli tutto dalle Sue mani, con l'umile disposizione che la Santa Vergine Maria ebbe nel momento dell'Annunciazione: Eccomi, sono la serva del Signore: avvenga di me secondo quello che mi hai detto”. 

Uno dei Padri della Chiesa, San Tommaso d’Aquino, scriveva queste parole riguardo l’Eucaristia: “Come il cibo corporale è necessario per la vita a tal punto che senza di esso non si può vivere, così il cibo spirituale è necessario per la vita spirituale, in modo che senza di esso la vita spirituale non si può mantenere”. Altro grande Dottore della Chiesa, Sant’Alberto Magno, esprimeva con queste parole il suo pensiero: “Questo Sacramento ci trasforma nel Corpo di Cristo, in modo che siamo ossa delle sue ossa, carne della sua carne, membra delle sue membra”. Non poteva mancare tra i Dottori della Chiesa il nome di San Giovanni Crisostomo: "Affinché dunque diventiamo tali (un sol corpo con Cristo) comunichiamoci con quella carne: e ciò avviene per mezzo del cibo che egli ci ha donato, volendoci mostrare l'affetto che ha per noi. Egli si mischiò con noi, e il suo corpo si compenetrò con i nostri, affinché fossimo un solo essere". 

E, poi, ci sono le aureole "rosa" come Santa Teresa del Bambin Gesù. Tenere, le sue parole del ricordo della Prima Communione: "Quel giorno non era più uno sguardo, ma una fusione: non erano più due, Teresa era scomparsa come la goccia d'acqua nell'oceano". Altra voce femminile, Santa Gemma Galgani: "Oh, che avviene in me? Non lo so che avvenga, so che la terra mi sparisce, so che sono felice...so che dimentico tutto, non penso più a nulla". 

In questa sorta di vademecum non poteva poi certo mancare un santo pedagogo come è stato San Giovanni Bosco. “Ascoltare” oggi le sue parole è una delizia dello spirito e dell’anima, della mente: “Dopo la Santa Comunione, trattenetevi almeno un quarto d'ora a fare il ringraziamento. Sarebbe una grave irriverenza se, dopo pochi minuti aver ricevuto il Corpo-Sangue-Anima-Divinità di Gesù, uno uscisse di chiesa o stando al suo posto si mettesse, a ridere, chiacchierare, guardare di qua e di là per la chiesa”. Parole che fanno riflettere sul nostro oggi. 






 










 





 

 

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