Carpi, 21 February, 2016 / 9:00 AM
Acistampa prosegue il suo viaggio attraverso le diocesi italiane per scoprire come si vive a livello locale l’Anno Santo della Miserircordia. Dopo il Cardinale Montenegro, Arcivescovo di Agrigento, a rispondere alle nostre domande è oggi il Vescovo di Carpi, Monsignor Francesco Cavina.
Papa Francesco ha voluto che ogni Diocesi potesse celebrare a livello locale il Giubileo con l'apertura di una Porta Santa in ogni cattedrale. La Sua Diocesi come sta vivendo questo Anno Santo?
La diocesi di Carpi in seguito al terribile sisma del maggio 2012 ha visto le proprie strutture quasi totalmente distrutte. Tra queste anche la Cattedrale, della quale sono iniziati pochi giorni fa i lavori di restauro, e i Santuari mariani e pertanto è stato necessario individuare due chiese riaperte al culto per "aprire la Porta santa". La possibilità di celebrare anche a livello locale il Giubileo è stato accolta con grande gioia perchè l'evento permette ai fedeli della Diocesi di riscoprire il valore della comunità e la bellezza della comunione unitamente all'annuncio della bontà di Dio. Dopo che si è vissuto un dramma come il terremoto è fondamentale rimettere al centro della riflessione e della vita cristiana l'annuncio che Dio è amore, che ci ama, che è coinvolto con ciascuno di noi, che ha a cuore il nostro futuro...che il male, il dolore e la stessa morte non hanno l'ultima parola perchè essa è riservata alla Vita. Il fatto, poi, di non avere potuto aprire la porta santa nella Chiesa Cattedrale ha fatto sentire in maniera ancora più acuta la nostalgia per la Chiesa madre, che i carpigiani amano e senza la quale percepiscono di essere "orfani".
Quali sono le iniziative messe in campo dalla Diocesi? Il Papa richiama spesso alle opere di misericordia. Come vi siete attrezzati per rispondere a questo appello?
Per offrire al maggior numero di persone la grazia del Giubileo, oltre a prevedere il pellegrinaggio delle singole parrocchie alle due chiese giubilari, sono stati organizzati diversi pellegrinaggi legati alle diverse categorie professionali, al mondo dei disabili, della scuola, della famiglia, dello sport. I giovani, ma non solo loro naturalmente, vivranno un momento particolare nel mese di ottobre quando giungeranno in diocesi le reliquie di San Giovanni Paolo II. Rimarranno per quindici giorni esposte alla venerazione dei fedeli nella chiesa di san Bernardino da Siena in Carpi. Devo riconoscere che queste proposte hanno trovato un riscontro al di sopra di ogni mia aspettativa e questo mi porta a riconoscere che c'è, nella gente, un desiderio di verità, di novità vera ed autentica, di bellezza che si percepisce possa trovare una sua risposta nell'eterna ma sempre nuova Parola di Dio. L'Anno Santo costituisce un'occasione per praticare le opere di misericordia corporale e spirituale, che appartengono alla tradizione spirituale della Chiesa. Al riguardo, vorrei ricordare che l'amore ai poveri nella Chiesa era vissuto e praticato molto prima che sorgessero la Croce Rossa o le diverse Organizzazioni umanitarie a livello internazionale. La Chiesa è sempre stata sollecita nel fronteggiare le povertà materiali e spirituali che affliggono le persone perchè questo impegno nasce dalla fede stessa. Anche la diocesi di Carpi ha una lunga tradizione "di carità" che è stata la naturale conseguenza di una vita cristiana che, traendo vigore e forza dall'Eucarestia, si è sentita interpellata a rendere presente la sollecitudine di Cristo per ogni uomo. Penso ad esempio al martire Odoardo Focherini. Ebbene, anche noi, seguendo la scia di tanti sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli laici che hanno speso la loro vita per i fratelli, all'inizio dell'Anno Giubilare, con notevole sforzo economico, abbiamo messo a disposizione due immobili destinati ad accogliere mamme in difficoltà e famiglie bisognose. Senza strepito o rumori mediatici perchè i poveri vanno rispettati e difesi anche nella loro dignità e sensibilità.
Laicato e giovani sono due realtà fondamentali per la vita della Chiesa. Come si stanno impegnando i laici e i giovani nella Diocesi in questo Anno Santo?
Non ho chiesto loro cose straordinarie, anche se viviamo un anno straordinario. Ho chiesto a tutti di vivere meglio - cioè con più amore, più professionalità, più impegno, più disponibilità , più coerenza - gli impegni della vita quotidiana: dal lavoro allo studio, dal divertimento allo sport, dalla preghiera al volontariato...così da rendere manifesto che seguire Gesù non è un peso ma dona pienezza, gioia di vivere,speranza.
Che impulso sta dando e darà il Giubileo alla Diocesi di Carpi? Il Giubileo quali segni lascerà alla vita della Diocesi?
Non riesco a dare ora una risposta a questa domanda. Potremmo semmai risentirci più avanti. Quello che percepisco è un'aspettativa di rinnovamento, un desiderio di guardare oltre per scoprire una speranza che ci è data.
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