A cinque anni dall’incendio che colpì Parigi e la Francia come un pugno in pieno viso, Notre Dame de Paris, la cattedrale di Parigi, un simbolo dell’unità nazionale, viene riaperta al culto. Tutto è pronto per la celebrazione dell’8 dicembre, quando l’arcivescovo di Parigi Laurent Ulrich riconsegnerà la cattedrale ai parigini. I lavori, in quel momento, non saranno del tutto terminati, ma sarà già visibile una cattedrale rinnovata nei colori, più ariosa, ma tutto sommato sempre lo stesso cuore spirituale della Francia.
L'Opera Romana Pellegrinaggi è al servizio di fedeli e pellegrini ormai dal 1933. Da pochi giorni ha una nuova guida, Suor Rebecca Nazzaro. Dunque l'Ufficio per la pastorale del pellegrinaggio del Vicariato di Roma, con questa nuova direzione, sicuramente metterà in campo proposte e idee nuove. ACI Stampa le ha chieste direttamente a Suor Rebecca.
Sono trascorsi dieci anni da quando Margaret Karram è stata coinvolta nell’organizzazione della preghiera per la Pace nei Giardini vaticani voluta da Papa Francesco, che vide la partecipazione dell’allora presidente israeliano Ariel Sharon, di quello palestinese Mahmoud Abbas, del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I. Dieci anni dopo, Karram, araba cristiana di Haifa, è presidente del Movimento dei Focolari, e ha partecipato in quella veste a Roma alle due tappe del Sinodo dei vescovi su “Comunione, Missione e Partecipazione”. È una figlia della Terrasanta che guarda gli eventi con preoccupazione e attenzione. E che ha una convinzione: la pace si costruisce nei rapporti personali, passo dopo passo, non basta la politica.
La prossima Giornata Mondiale della Gioventù di Seoul, di cui è stato rivelato recentemente il tema, includerà come tema anche quello della giustizia e della pace nella società coreana. Un tema che è alla base del lavoro della Catholic Priest Association for Justice, nata in un periodo in cui il movimento per la democrazia in Corea del Sud aveva raggiunto il punto di non ritorno.
In una relazione densa, padre Cristian Barta, decano della Facoltà di Teologia Greco-Cattolica dell'Università Babeș-Bolyai, ha spiegato “Fraternità e umanità nel rapporto tra vescovi e sacerdoti” durante l’incontro annuale dei Vescovi Orientali, organizzato quest’anno dal Consiglio delle Conferenze Episcopali di Europa (CCEE) ad Oradea, in Romania.
C’è una abbazia, in Belgio, che è rimasta sullo sfondo del viaggio. È l’Abbazia di Maredsous, benedettina, famosa per il suo grande lavoro culturale, rimasta un baluardo della cultura cattolica in un Belgio sempre più secolarizzato. Il suo abate è Bernard Lorent, ma lo sarà ancora per poco. È stasto nominato presidente dell’Alleanza Intermonasteriale, si sposterà a Parigi per portare a un livello più europeo il lavoro già portato avanti a Maredsous.
Andando a Bruxelles, Papa Francesco non va solo nella “capitale dell’Europa”. Va nell’unica città al mondo in cui si trovano tre direzioni dei gesuiti. Una città dai tre volti – quello francofono, quello di lingua neerlandese, quello europeo – dove i gesuiti lavorano su più fronti, anche facendo lobbying nelle istituzioni europee.
Tra i membri della società civile invitati a incontrare Papa Francesco a Laachen, nella residenza dei reali del Belgio, ci sarà anche padre Jeroom Heyndrickx. Classe 1931, missionario dinamico, dal 1981 è direttore della cellula della Congregazione del Cuore Immacolato di Maria in Cina. È stato anche membro della commissione vaticana sulla Cina dal 2008 al 2013, ha visitato la Cina in innumerevoli occasione, ha favorito la venuta di vescovi cinesi sul suolo europeo.
Non è un Paese cristiano, e statisticamente i non credenti siano di poco la maggioranza. È un Paese che vive il benessere, ma anche le grandi diseguaglianze sociali. In cui la ricchezza rischia di sviluppare un pragmatismo senza cuore. In cui la fede deve trovare nuovi linguaggi per essere presente.
Una Chiesa che vive tutte le sfide del mondo di oggi, ma che punta a crescere, ad essere viva nella società, a trovare nuovi modi di esprimere la fede. Una Chiesa che si è sentita unita come non mai nel preparare la visita di Papa Francesco nel Paese. Il cardinale William Goh, arcivescovo di Singapore dal 2013, traccia con ACI Stampa un bilancio della visita.
“Secondo l'UNESCO, più di 250 milioni di bambini nel mondo non possono andare a scuola a causa di conflitti e violenza. Secondo la Banca Mondiale, più di 17.500 bambini in Camerun non possono andare a scuola, soprattutto nelle regioni del Nord-Ovest, del Sud-Ovest e dell'Estremo Nord. Milioni di futuri dei bambini vengono distrutti”. L’arcivescovo José Bettencourt, nunzio apostolico in Camerun, ha introdotto così, in un video, una mostra fotografica nella nunziatura di Yaoundé della fotografa Emily Pinna, intitolata “Piantare la pace”.
Figura chiave del dialogo interreligioso nel Paese, punto di contatto con il governo, autorevole al punto che si decise, nel 2019, di eleggerlo una terza volta presidente della Conferenza Episcopale di Indonesia alla regola dei due anni di mandato perché in quel periodo si stavano discutendo i crimini del passato regime e c’era bisogno di un personaggio di indubbio valore, il Cardinale Ignatius Suharyo Hardjatmodjo guarda ora al futuro dopo la visita del Papa.
Quella della Santa Sede è una diplomazia “visionaria”, in grado di comprendere in anteprima i problemi del mondo. E per questo, il primo compito dell’ambasciatore presso la Santa Sede è quello di saper ascoltare, cercando di entrare in quella particolare visione del mondo che permette alla diplomazia pontificia di non guardare nell’immediato, ma in prospettiva. Parola di Marek Lisánsky, ambasciatore di Slovacchia presso la Santa Sede.
Cascia è sempre un piccolo meraviglioso mondo che parla al cuore di tutti. Parla della santità di Rita, la Santa dei casi impossibili che lì è nata e cresciuta. In quel monastero, in Umbria, è rimasta per oltre quaranta anni, fino alla sua morte. ACI Stampa ha chiesto a Suor Maria Rosa Bernardinis, Madre Priora del Monastero e Presidente della Fondazione Santa Rita da Cascia, in che modo ancora quel santuario parli di lei e dei suoi prodigi.
Non un ruolo politico, ma un ruolo di vicinanza umana che può aiutare i legami nella regione, può essere un contributo per la pace, può aiutare nel dialogo ecumenico: il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom – Budapest, tratteggia così il ruolo della Chiesa ungherese.
Mettersi in ascolto prima di tutto. Comprendere che sinodalità e gerarchia non sono in competizione, ma due realtà che in qualche modo si compensano e si aiutano. Lavorare sulla collaborazione e sul dialogo, e non sulla polarizzazione. Il teologo Piero Coda spiega così il senso della Chiesa sinodale voluta da Papa Francesco.
Serve una riforma della spiritualità, prima che una riforma delle strutture. Lo sottolinea Mons. Tomas Halik, teologo ceco vincitore del Premio Templeton e già relatore al Ratzinger Schuelerkreis, il cui pensiero ha avuto un grande impatto nello sviluppo della teologia moderna.
Tra le udienze che Papa Francesco ha dovuto annullare per una influenza lo scorso 26 febbraio, c’era quella con l’arcivescovo Stefan, il capo della Chiesa Ortodossa macedone. Non sarebbe stato il primo incontro tra i due. Sarebbe, tuttavia, stato il primo incontro da quando la Chiesa ortodossa macedone ha visto riconosciuta la sua autocefalia. Significa, in parole povere, che la Chiesa Ortodossa Macedone non è più considerata scismatica tra le Chiese ortodosse, e può dunque avere un dialogo ecumenico ufficiale con la Santa Sede.
Questo libro è un cammino alla scoperta della preghiera. Come un sentiero di montagna che, irto di difficoltà e inciampi, alla fine ci conduce alla meta, allo stesso modo possiamo paragonare l’ascolto della Parola e del volere di Dio. È questo l’intento del nuovo testo di Don Ricardo Reyes Castillo, edito da Cantagalli. Dopo il libro su “Cosa è la Messa?”, l’autore riflette ora su un’altra domanda (con altrettante risposte): “Cosa è la preghiera?”. Al giorno d’oggi è fondamentale comprendere l’importanza della preghiera. Perché pregare è relazionarsi con Dio. Tuttavia il tempo e lo spazio in cui viviamo non ci permettono di comprenderne appieno il significato. ACI Stampa ha parlato di questo con l’autore del volume “Cosa è la preghiera?” di Cantagalli, don Ricardo Reyes Castillo, presbitero della diocesi di Roma.
Per i prossimi tre anni, la Pontificia Università della Santa Croce diventa l’hub delle iniziative di formazione della Pontificia Commissione per la Promozione della Tutela dei Minori. Ne ospiterà iniziative legate alla sua missione, favorirà l’organizzazione di Seminari, corsi di formazioni per docenti, studenti e personale non docente, e sarà luogo di attività di formazione permanente per il personale della commissione o stage per i dottorandi.