Assisi, 11 June, 2024 / 9:00 AM
Il corpo del Beato (ormai quasi santo) Carlo Acutis riposa in pace presso la chiesa di Santa Maria Maggiore - Santuario della Spogliazione. Un luogo caro al poverello di Assisi, che proprio qui decise di "spogliarsi di tutto" e dedicarsi a Dio. Un pò come la vita del giovane Carlo, innamorato solo dell'Eucaristia. Il Santuario è sempre statp meta di molti pellegrini, ma dal 2019 anche di tanti giovani che vengono a meditare sul gesto della spogliazione di Francesco e a pregare sulla tomba di Carlo. Abbiamo chiesto al Rettore del Santuario, Padre Marco Gaballo, di raccontarci il clima di questi giorni ad Assisi.
Carlo Acutis riposa in pace presso il Santuario della Spogliazione. Cosa ne pensa lei di questo legame con un posto così speciale e caro a San Francesco?
Carlo, prima di morire chiese di essere sepolto nella città di san Francesco e santa Chiara. Forse la ragione di questa richiesta è da rintracciare in una espressione che alcuni hanno sentito affiorare sulle sue labbra quando era ancora in vita: "Assisi è la città in cui sono più felice". E' per me significativo che Carlo, pur senza appartenere ad alcun movimento o gruppo francescano, tuttavia vedeva in san Francesco il suo riferimento più prossimo e la sua fonte di ispirazione più affidabile per poter seguire Gesù. Poi scherzando diceva: "Voglio diventare santo, ma non come san Francesco che faceva cinque quaresime di digiuno all'anno"; in effetti il santo di Assisi si sottoponeva ad un regime ascetico talmente severo da risultare praticamente inimitabile anche per i suoi più fidati compagni. Allora ecco un guadagno di non lieve momento posto davanti ai nostri occhi. Francesco e Carlo in un medesimo luogo offrono un messaggio davvero forte: Francesco e il suo gesto radicale della Spogliazione mostrano le radici e l'orizzonte di senso che ha offerto l'ispirazione decisiva per Carlo. Quest'ultimo, dopo otto secoli, mostra dal canto suo la freschezza e la fascinazione della proposta francescana, più attuale e vitale che mai. Soprattutto la via aperta da Carlo, nel solco della spiritualità francescana, mostra la sua possibilità e vivibilità per il tempo di oggi.
Voi vivete tutti i giorni la gioia di stare con Carlo nel Santuario. Come è l’afflusso di pellegrini e fedeli ( e perché no turisti) ? Cosa vi racconta chi viene a dare un saluto al giovane Carlo? Quale è la testimonianza che vi è rimasta più impressa ?
L'afflusso di pellegrini è davvero imponente e sta crescendo sempre di più. Tra questi la maggior parte sono giovani e giovanissimi, di cui constatiamo lo spirito di ricerca e la grande maturità nella quasi totalità dei casi. L'elemento che più colpisce, almeno dal mio personale punto di vista, è che la tomba di Carlo funziona come una centrale di energia. Il che è per lo meno paradossale nel senso che, la tomba è generalmente un luogo di pianto e di dolore, un luogo in cui si constata la fine di una storia e di un rapporto. Alla tomba di Carlo invece le storie e le vite ripartono, acquistano nuovo slancio e vigore, soprattutto le persone segnate dal dolore e con delle ferite ancora aperte, trovano qui la forza per poter affrontare la propria situazione con rinnovata energia interiore. Inoltre, molti vengono di fatto portati a pensare in molteplici direzioni che qui non è neanche possibile richiamare con completezza: mi limito solo a sottolineare la spinta a ripensare al proprio rapporto con il corpo e la corporeità, a ripensare il ruolo del corpo anche in riferimento alla fede cristiana e all'Eucarestia. E poi c'è il tema che la cultura mainstream ha totalmente rimosso che è quello della morte e, per chi crede, della resurrezione appunto della carne.
Carlo Acutis e San Francesco. Lei rintraccia qualche similitudine ? Perché Carlo era così affezionato al poverello di Assisi?
A prima vista potrebbe sembrare che il paragone tra Francesco e Carlo non possa essere neppure posto. Sono troppe le differenze e le dissomiglianze tra i due: otto secoli segnano una distanza difficilmente colmabile. Eppure ciò che li unisce in realtà è molto. Entrambi totalmente orientati con tutto il loro essere a Gesù, entrambi mostrano, ciascuno a suo modo, come una vita consegnata al Vangelo possa essere talmente feconda da continuare ad essere generativa anche dopo la morte e in modo molto diverso. Entrambi poi hanno invitato a non cercare di assomigliare ad un modello fisso, per quanto virtuoso, ma a farsi carico, con tutta la fatica che questo comporta, di far emergere la propria unicità e originalità.
Avete in mente qualche iniziativa per la canonizzazione di Carlo e come avete preso la bellissima notizia ?
La notizia della canonizzazione ci ha colmato di una grande gioia. Le campane delle principali chiese di Assisi hanno suonato all'unisono alle ore 10,30 di quel giovedì mattina in cui è stata diffusa la notizia; poco dopo, alle ore 12,00 il vicario della diocesi don Jean Claude ha dato la notizia nel santuario della Spogliazione alla presenza della mamma e del papà di Carlo, insieme a tutti coloro che lavorano più o meno direttamente al santuario e ai pellegrini presenti. Circa futuri eventi, al momento non abbiamo programmato nulla, aspettiamo che sia decisa la data della canonizzazione. il che, con ogni probabilità, potrebbe avvenire proprio all'inizio del prossimo mese.
Il suo rapporto con Carlo Acutis e perché i giovani di oggi dovrebbero seguirlo….
Mi sento molto grato al Signore che la mia vita sia stata presa e intrecciata così strettamente a quella di Francesco e Carlo. Tutto questo non lo avrei mai neppure potuto immaginare né sognare. D'altra parte un simile privilegio, tanto inaudito quanto immeritato, mi spinge a spendermi senza riserve per tutti coloro che vorranno venire con i loro recipienti ad attingere l'acqua a quel fiume di grazia che al Signore è piaciuto di aprire in questo luogo. E il pensiero va soprattutto ai più giovani, che sono i primi destinatari di questo dono di grazia. Per loro, Carlo potrebbe rappresentare la prova provata che seguire senza riserve Gesù e il suo insegnamento non toglie proprio nulla di ciò che è bello della vita umana. Come Carlo si può diventare santi e suonare il sassofono, navigare in Internet, praticare tanti sport e amare gli animali.
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