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Venerdì Santo a Parigi, la corona di spine venerata fuori Notre Dame per l’ultima volta

La corona di spine esposta alla venerazione dei fedeli a Parigi

Nel primo anno dopo l’incendio del 15 aprile 2019, la corona di spine posta sul capo di Gesù alla crocifissione si trovava ancora nella Sainte Chapelle della cattedrale di Notre Dame, ed era rimasta intatta. Come era rimasto intatto il frammento della corona di spinte posta nel gallo sulla cima della guglia di Notre Dame insieme ad una reliquia di Saint Denis e una di Santa Genoveffa, reliquie tutte rimaste intatte dall’incendio. Dopo, finito il tempo del COVID, la corona di spine è stata portata nella chiesa di Sainte Germaine l’Auxerrois. Ed è lì che i fedeli francesi la hanno potuta venerare fino a quest’anno, l’ultimo prima della riapertura prevista della cattedrale di Parigi, dove la corona di spine tornerà a dicembre.

Quest’anno come ogni anno, la corona di spine è stata venerata ogni venerdì di Quaresima, fino al Venerdì Santo, a partire dal 16 febbraio.

La corona di spine è una delle reliquie più preziose custodite di Notre Dame. In realtà, quella contenuta nel reliquiario è una corona intrecciata di giunchi uniti in fasci e trattenuti da fili d’oro. Il legno, tuttavia, proviene dalla Bretagna e dalla Scandinavia, mentre le reliquie di quella che si ritiene sia stata la corona sono conservate a parte. Le altre spine sono state disperse nel corso dei secoli dagli imperatori di Bisanzio e dai re di Francia. Ce ne sono 70 dello stesso tipo che sono considerate originali.

Venerarla è il Venerdì Santo è tradizione a Parigi. Il Venerdì Santo si legge la Passione secondo Giovanni, ed è proprio in quel brano del Vangelo che si trova la descrizione della corona di spine.

Già i pellegrini che andavano a Gerusalemme nel IV secolo facevano menzione della corona di spine, e le reliquie furono trasferite gradualmente a Costantinopoli tra il VII e il X secolo, e furono conservate nella cappella degli imperatori bizantini. Lo scopo era quello di proteggere la reliquia da saccheggi simili a quelli subiti dal Santo Sepolcro durante le invasioni persiane.

Nel 1238, Baoudouin de Courtenay governa Bisanzio, e decide di impegnare le reliquie con i banchieri veneziani per ottenere crediti e ripianare le casse. A quel punto, San Luigi, re di Francia, decide di intervenire, compensa i veneziani e fa arrivare le reliquie in Francia. Le reliquie approdano a Villeneuevel il 10 agosto1239, e un processione va verso Parigi, dove le reliquie arrivano il 19 agosto 1239. A quel punto, il re abbandonò il suo abbigliamento reale, indossò una tunica e, a piedi nudi, portò la Corona di Spine nella chiesa di Notre Dame e depositò tutte le reliquie nella cappella del Palazzo. Il mantello di San Luigi, tra l’altro, è una delle reliquie che si trova a Notre Dame, anche quella salvata dall’incendio.

Le reliquie furono spostate nella Biblioteca Nazionale durante la Rivoluzione Francese, e riconsegnate all’arcivescovo di Parigi solo a seguito del concordato del 1801. Erano gli anni bui di Notre Dame, addirittura trasformato in tempio della Ragione e poi in via di demolizione, se non fosse stato per l’opera di Victor Hugo e la perizia dell’architetto Viollet Le Duc. Solo il 10 agosto 1806, l’arcivescovo di Parigi assegna le reliquie al Tesoro della Cattedrale, affidate ai canonici del Capitolo della Basilica e poste sotto la protezione dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme.

Sia Napoleone I che Napoleone III fecero forgiare un reliquiario nuovo e prezioso, che si trova nel tesoro di Notre Dame. 

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