Nel primo anno dopo l’incendio del 15 aprile 2019, la corona di spine posta sul capo di Gesù alla crocifissione si trovava ancora nella Sainte Chapelle della cattedrale di Notre Dame, ed era rimasta intatta. Come era rimasto intatto il frammento della corona di spinte posta nel gallo sulla cima della guglia di Notre Dame insieme ad una reliquia di Saint Denis e una di Santa Genoveffa, reliquie tutte rimaste intatte dall’incendio. Dopo, finito il tempo del COVID, la corona di spine è stata portata nella chiesa di Sainte Germaine l’Auxerrois. Ed è lì che i fedeli francesi la hanno potuta venerare fino a quest’anno, l’ultimo prima della riapertura prevista della cattedrale di Parigi, dove la corona di spine tornerà a dicembre.
C’è, nella cripta della cattedrale di San Giuseppe a Bucarest, una spina della corona di spine. E questa spina viene dalla corona di spine conservate nella cattedrale di Notre Dame a Parigi, che fu regalata a un beato romeno, ma vissuto in Francia, dall’arcivescovo della capitale. Quel beato era Vladimir Ghika, e quest’anno è il suo giubileo, dato che fu ordinato sacerdote nel 1923, cento anni fa.
C’era un frammento della corona di spine, nel gallo sulla cima della guglia di Notre Dame, insieme ad una reliquia di Saint Denis e una di Santa Genoveffa. E queste tre reliquie sono rimaste intatte dall’incendio. Come è rimasto intatto il reliquiario posto nella Sainte Chapelle, all’interno del quale si trova, appunto, una corona di spine intrecciata. E sarà lì che l’arcivescovo Michel Aupetit di Parigi andrà Venerdì Santo.