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Letture, Io sono polvere, una collana di libri dedicata ad Albino Luciani

"Io sono polvere". E Dio spesso, con il suo "vecchio metodo", decide di scrivere sulla polvere, ossia di utilizzare vite e persone umili, modeste per definire i suoi progetti. Ne era profondamente convinto Albino Luciani, futuro papa Giovanni Paolo I. "Certe cose il Signore non le vuole scrivere né sul bronzo, né sul marmo, ma addirittura nella polvere, affinché se la scrittura resta, non scompaginata, non dispersa dal vento, sia bene chiaro che tutto è opera e tutto è merito del solo Signore […] io sono la pura e povera polvere; su questa polvere il Signore ha scritto’”. 

Polvere che il vento, il vento della storia, non ha certo spazzato via, anzi il suo messaggio rimane più vivido e incalzante che mai. Polvere che genera vita. Ora una nuova collana, ideata dalle Edizioni Messaggero Padova, proprio dedicata alla sua figura e alla sua opera, da vescovo, patriarca e pontefice, in vista della beatificazione in Vaticano il 4 settembre prossimo, ha questo titolo, sotto la direzione del sacerdote bellunese Davide Fiocco, uno dei curatori della Positio e membro del Consiglio di amministrazione della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, proporrà in brevi volumi l’insegnamento, il pensiero, la spiritualità di Albino Luciani. Libri semplici, ricchi di episodi, basati però su una rigorosa ricostruzione storiografica.  La collana è stata presentata alcuni giorni fa a Padova, nella basilica di Sant’Antonio, con don  Fiocco, Patrizia Luciani, studiosa e saggista, insieme ad Alberto Vela delle Emp. durante una suggestiva serata dal titolo "Mai avrei immaginato. Sorpresa di Dio per l’uomo di oggi", ispirata  all’espressione del Papa appena eletto, quando rivolse il suo primo saluto alla folla di piazza San Pietro. 

 

Il volume che inaugura la collana si intitola "Tracce di attualità", scritto dallo stesso Fiocco.  La ricerca di queste tracce, oltre che da uno studio ormai decennale, nasce per l’autore dalla convinzione che le storie dei santi, non sono un’opera di archeologia, ma la scoperta di una sorgiva a cui la Chiesa di oggi può dissetarsi e rinfrancarsi, anche per il cammino sinodale, cui ogni comunità ecclesiale del mondo è convocata fino al 2023. A quest’ultimo aspetto è dedicato in particolare l’ultimo capitolo del volume. Insieme a quest’analisi stringente emergono particolari concreti, a tratti commoventi, della vita di Luciani, dall’infanzia povera ma dignitosa, alla vocazione, al lungo percorso all’interno della Chiesa, fino al soglio pontificio.

Il secondo volume,"L’operaio ha diritto alla sua mercede", di Patrizia Luciani,  omonima del pontefice, ma senza legami di parentela con lui ci introduce nel mondo complesso e ricco di fermenti degli anni Settanta, e al tema del lavoro, attraverso gli scritti di Luciani,  da quando era vescovo al suo brevissimo pontificato. "Pesci rossi nell’acqua santa": così negli anni Sessanta e Settanta venivano chiamati i preti e i laici cattolici che si impegnano nel difendere i diritti dei lavoratori. Ecco dunque il movimento dei preti operai, diffusi in Europa, soprattutto in Francia e in Italia. Il libro ci fa dunque entrare in questa pagina di storia che pochi ormai ricordano e che invece mostra insospettabili aspetti che ci dicono molto anche di quello che succede oggi. Come si sono mossi, in quei tempi, vescovi e papi rispetto alle complesse questioni, e rispetto a quei sacerdoti e laici diventati “pesci rossi” , sempre sul filo del rasoio tra appartenenza alla Chiesa e le “tentazioni” delle ideologie di sinistra, della ribellione, della disobbedienza? Il lavoro, la contrattazione sindacale, il mondo operaio, il comunismo, lo sfruttamento della natura, il riequilibrio delle risorse, questioni di quegli anni “caldi”, ma prepotentemente – e dolorosamente- ancora di scottante attualità. E che Albino Luciani affronta con serenità, con decisione, con apertura e condivisione, senza mai venire meno alla fedeltà al Magistero e alle decisioni del Pontefice, in particolare papa Paolo VI.

Una strada lunga, a volte tortuosa, con svolte anche dolorose, quella che porta Luciani a capo della cattolicità. Ma forse bisogna tornare a quel bambino nato gracile e quasi predestinato a non sopravvivere, in un paese di montagna, figlio di un uomo costretto a emigrare per poter sopravvivere. Che diventa un ragazzino svelto e studioso, che un giorno, un giorno di aprile del 1923, insieme ad altri compagni, partecipa ad una passeggiata nella valle guidata da un vigoroso frate cappuccino. Il quale, nel tornare al suo convento, chiede, tra il serio e il faceto, chi sia disposto a seguirlo tra i cappuccini e subito un voce esile grida: "Vengo io!". Da quel giorno, spiega Fiocco, Albino non ha perso di vista quello che guiderà il suo cammino: andare verso il Signore.

 

Collana “Io sono polvere”   Davide Fiocco,  Tracce di attualità, Edizioni Messaggero Padova, pp.116, euro 11

Patrizia Luciani, L'operaio ha diritto alla sua mercede, Edizioni Messaggero Padova, pp.82, euro 9

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