Città del Vaticano , 21 April, 2022 / 3:00 PM
Quaranta minuti di colloquio, e uno scambio di doni particolarmente simbolico, con un riferimento diretto alla guerra in Ucraina. Perché Papa Francesco, dando al primo ministro ungherese Viktor Orban la medaglia di San Martino, ritratto nell’atto di coprire il povero con il mantello, ha sottolineato che quella medaglia stava a simboleggiare proprio l’assistenza che gli ungheresi stanno dando ai rifugiati. Un impegno, questo, toccato con mano dal Cardinale Michael Czerny, prefetto ad interim del dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che era stato in Ungheria a inizio marzo inviato da Papa Francesco proprio per supportare il lavoro al confine con l'Ucraina.
La parafrasi delle parole del Papa sono l’unica nota di colore arrivata dalla Sala Stampa della Santa Sede, di un incontro atteso, organizzato in poco tempo e nel massimo riserbo, che si qualifica, secondo il protocollo vaticano, come una visita privata. Non c’è a bandiera ungherese issata sul Palazzo Apostolico, solo quattro gentiluomini di Sua Santità accompagnano il Primo Ministro fino all’incontro con il Papa, e soprattutto, non c’è un bilaterale dopo la conversazione con il Papa.
E, d’altronde, un bilaterale sarebbe stato comunque di profilo più basso, considerando che il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, è in Messico per le celebrazioni dei trenta anni di relazioni diplomatiche, mentre l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario vaticano per i Rapporti con gli Stati, è fuori sede per ragioni personali. Inoltre, formalmente Orban è il Primo Ministro uscente, sebbene il suo partito abbia vinto le elezioni: sarà nominato di nuovo premier il prossimo 2 maggio, cominciando così un nuovo mandato.
La Sala Stampa della Santa Sede ha fatto sapere che il Papa ha donato, appunto, una formella in bronzo raffigurante San Martino, i volumi dei documenti papali, il messaggio per la Giornata Mondiale della Pace di quest’anno, la dichiarazione sulla Fraternità Umana e il libro sulla Statio Orbis del 27 marzo 2020.
Orban ha donato due libri di e su Bela Bartok, compositore ungherese; una raccolta di cd di musica lirica, ed un volume del 1750 con l’Ufficio delle Ore per la Settimana Santa in inglese e latino.
Non c’è un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede, non essendoci stato un bilaterale. Orban, però, prevedeva di parlare di tre temi con Papa Francesco: la situazione in Ucraina, l’Europa, e il referendum ungherese contro l’ideologia gender, che si è tenuto nello stesso giorno delle presidenziali.
Prima dell’incontro con Papa Francesco, la delegazione ungherese, molto ristretta ha partecipato ad una Messa nella Basilica di San Pietro. C’era anche il primo ministro, nonostane sia di fede calvinista.
Sebbene non ci sia mai stata una visita ufficiale del Primo Ministro in Vaticano, Papa Francesco e Orban si sono comunque incontrati il 12 settembre 2021. In occasione della sua visita a Budapest per concludere il Congresso Eucaristico internazionale, Papa Francesco aveva infatti avuto un incontro bilaterale prima della Messa con l’allora presidente ungherese Ader, il primo ministro Orban e il primo ministro Semjen.
Papa Francesco aveva incontrato Orban anche nel 2016, quando questi era stato in udienza con i membri dell’International Catholic Legislator Network. A seguito di quell’incontro, Orban aveva deciso di stabilire un segretariato per i cristiani perseguitati.
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