Roma, 25 February, 2022 / 11:00 AM
“Con profondo e sentito dolore condivido la sofferenza delle persone causata dagli eventi che si susseguono. Come Patriarca di tutta la Russia e Primate della Chiesa, il cui gregge è in Russia, Ucraina e altri Paesi, sono profondamente vicino con tutti coloro che sono stati toccati da questa tragedia. Invito tutte le parti in conflitto a fare tutto il possibile per evitare vittime civili”. A scrivere questo messaggio è il Patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill rivolgendosi a tutti i fedeli della Chiesa ortodossa russa. Sono davvero tanti i messaggi che giungono, le richieste, gli appelli, le veglie di preghiera che il mondo intero sta organizzando per la pace in Ucraina.
A Bologna questa sera il Cardinale Matteo Zuppi interverrà al momento di preghiera previsto in cattedrale alle 20.30, ci sarà anche una Veglia e l'Adorazione eucaristica alle quali parteciperà anche la comunità greco-cattolica ucraina presente a Bologna.
E ancora ad Assisi, sabato 26 febbraio alle ore 21.00, ci sarà la Veglia di preghiera per l'Ucraina nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. In un comunicato firmato dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino, dalle Famiglie Francescane e dal sindaco, Stefania Proietti, si legge così: "La comunità cittadina e la comunità ecclesiale di Assisi, custodi del messaggio di pace di San Francesco e Santa Chiara non possono restare in silenzio di fronte alla guerra che torna ad affacciarsi nel vecchio continente. A chi la sta fomentando e avviando, con conseguenze che possono essere terribili, gridiamo: in nome di Dio, dell’umanità e del buon senso, fermatevi!". L’Amministrazione Comunale di Assisi chiederà alle scuole di portare, il 2 marzo, scolari e studenti a sostare in silenzio nella piazza del Comune anche per pochi minuti per riflettere sul valore centrale della pace. Nello stesso tempo l’Amministrazione chiede alle bambine e ai bambini, alle ragazze e ai ragazzi di tutte le scuole di Assisi di preparare messaggi, tantissimi messaggi, nella forma del disegno o delle parole più semplici che il Comune farà arrivare ai presidenti di Ucraina e Russia oltre al Segretario delle Nazioni Unite.
Anche la CEI con un comunicato ribadisce che "tutte le Chiese in Italia sono unite in una preghiera corale". "Le drammatiche immagini delle azioni militari in Ucraina provocano dolore e scuotono le coscienze. Nel condannare fermamente la scellerata decisione di ricorrere alle armi, esprimiamo vicinanza al popolo ucraino e alle comunità cristiane del Paese. Ogni conflitto porta con sé morte e distruzione, lacera il tessuto sociale e minaccia la convivenza tra le nazioni - si legge nel comunicato ufficiale - Allo stesso tempo, invitiamo tutte Chiese che sono in Italia a unirsi in una corale preghiera per la pace e ad aderire alla Giornata di digiuno indetta da Papa Francesco per il prossimo 2 marzo, Mercoledì delle Ceneri".
Anche il Presidente dell’Episcopato Polacco chiede di essere pronti ad aiutare gli ucraini. "Esprimo la mia solidarietà a tutti gli ucraini, sia in Polonia che in Ucraina, assicurando loro la nostra vicinanza, preghiera e disponibilità ad aiutare – scrive l’Arcivescovo Stanisław Gądecki, Presidente della Conferenza Episcopale Polacca nell’Appello in relazione all’invasione russa in Ucraina - in connessione con la richiesta del Santo Padre Francesco, il Presidente dell’Episcopato si è rivolto ai Vescovi e a tutti i fedeli affinché il Mercoledì delle Ceneri sia celebrato nella Chiesa in Polonia come giorno di digiuno e preghiera per la pace e la solidarietà con l'Ucraina. Chiedo a ogni chiesa e parrocchia in Polonia di pregare per la pace e per gli ucraini, affinché il Signore conforti i loro cuori nell'attuale tragica situazione”. L’Arcivescovo Gądecki ha fatto appello anche affiché domenica prossima, così come Mercoledì delle Ceneri, al termine di ogni Santa Messa sia organizzata una raccolta di fondi, che attraverso la Caritas Polska sarà devoluta per aiutare i profughi di guerra dall'Ucraina. La chiesa polacca sta rispondendo anche così: apertura delle porte delle parrocchie e delle istituzioni della Chiesa ai rifugiati dall'Ucraina, raccolta fondi, trasporto di medicinali, vestiario e cibo, così come preghiere e digiuni.
Il sostegno all'Ucraina è dichiarato anche dalle università cattoliche. L'Università Cattolica Giovanni Paolo II di Lublino si prepara all'eventuale accoglienza di studenti rifugiati. "Se le università ucraine avranno bisogno di evacuare, studenti e personale troveranno riparo e un posto per lavorare e studiare all'Università Cattolica di Lublino", ha assicurato p. Prof. Miroslaw Kalinowski, il Rettore.
La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) ha deciso di impegnare 1 milione di euro per sostenere con aiuti di emergenza il lavoro della Chiesa in Ucraina. A seguito della decisione, assunta dal governo russo, di dispiegare reparti militari nelle regioni ucraine di Donetsk e Lugansk e procedere questa notte a un articolato attacco, ACS intende sostenere i 4.879 sacerdoti e religiosi e le 1.350 religiose presenti in Ucraina, affinché possano a loro volta aiutare le famiglie che, da oggi, si trovano coinvolte in un conflitto armato.
Anche Monsignor Santo Marcianò, Ordinario Militare per l’Italia, invia ai cappellani militari in ordine una lettera sulla difficile situazione attuale . "Ci sentiamo profondamente chiamati, come sacerdoti della Chiesa dell’Ordinariato Militare, a intensificare la preghiera per la Pace alla quale la nostra comunità è chiamata con particolare forza e responsabilità. È una preghiera di supplica, di intercessione, di fiducia, che intende raccogliere l’accorato Appello di Papa Francesco", scrive Monsignor Marcianò.
Ma sono tantissime altre le diocesi che a seguito degli allarmanti scenari di guerra che nelle ultime ore si stanno verificando in Ucraina, accogliendo l’appello di Papa Francesco, invitano la Comunità, le civiche amministrazioni e i fedeli tutti a riunirsi in preghiera per invocare da Dio il dono della Pace. Come, il Vescovo di Molfetta, Monsignor Domenico Cornacchia. Sabato 26 febbraio, alle ore 20.00, in ciascuna delle quattro città della diocesi si terrà una veglia di preghiera: a Molfetta, presso la parrocchia Madonna della Pace, a Ruvo, presso la parrocchia San Domenico, a Giovinazzo, presso la parrocchia San Domenico e aTerlizzi, presso la Concattedrale.
In questi giorni bui, anche la Diocesi di Alessandria, in collaborazione con alcune comunità religiose presenti sul territorio, organizza una veglia di preghiera per la pace, in Ucraina e nel mondo intero. Appuntamento per sabato 26 febbraio alle ore 21 presso la Cattedrale di Alessandria, in piazza Giovanni XXIII.
Ieri sera invece centinaia si sono ritrovati sul sagrato della basilica del Rosario di Pompei, alla veglia di preghiera per la pace in Ucraina promossa dai movimenti cattolici giovanili. Ognuno con una candela in mano, i presenti hanno pregato e cantato insieme all'arcivescovo di Pompei, Tommaso Caputo.
La comunità diocesana di Roma si stringe ai fratelli ucraini in un momento di preghiera: oggi, venerdì 25 febbraio, alle ore 19, nella cattedrale dei Santi Sergio e Bacco degli ucraini (piazza della Madonna dei Monti, 3) si terrà la celebrazione dei vespri. Interverranno il cardinale vicario Angelo De Donatis; il vescovo Dionisio Lachovicz, esarca apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia; il vescovo ausiliare Benoni Ambarus; il parroco dei Santi Sergio e Bacco don Taras Ostafiiv. Parteciperanno anche monsignor Pierpaolo Felicolo e don Pietro Guerini dell’Ufficio Migrantes della diocesi di Roma. Poiché i posti all’interno della chiesa sono limitati, la preghiera sarà trasmessa in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma e sulle pagine Facebook Ewtn Vatican e Ewtn Ukraine.
Con l'augurio e la speranza che queste infinite preghiere, che vengono dal cuore e non abbiamo nemmeno potuto menzionare tutte, possano spezzare la catena dell'odio.
Articolo aggiornato ore 12.38
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