Breslavia, 18 January, 2022 / 9:00 AM
L’anno di Edith Stein è iniziato nella domenica del Battesimo del Signore, lo scorso 12 gennaio, l’anno di Edih Stein. Indetto dal consiglio comunale di Breslavia, città dove Santa Teresa Benedetta della Croce era nata. L’anno celebra il centenario del battesimo della donna ebrea convertita al cristianesimo, ma anche l’ottantesimo anniversario del suo martirio ad Auschwitz.
Per San Giovanni Paolo II, che la beatificò nel 1987 e la canonizzò nel 1989, Edith Stein era la patrona della riconciliazione. E lei, con la sua storia di conversione, con il suo legare i due mondi di Gerusalemme e Roma, fu proclamata dal Papa polacco anche patrona di Europa. La vita di Edith Stein si incrocia anche con quello straordinaria panorama multiculturale che è la città di Breslavia, Wroclaw in polacco, città tedesca fino a prima della Seconda Guerra Mondiale e poi diventata polacca e popolata con immigrati e rifugiati proveniente dalla parte orientale del Paese. Non è un caso che fosse di Breslavia anche Dietrch Bonhoeffer, il teologo protestante anche lui vittima dei campi di sterminio nazisti.
È stato il vescovo Jacek Kiciński a inaugurare l’anno di Edith Stetin con una essa nella parrochia di San Michele, che era quella in cui si trovava la casa della famiglia di Edith Stein. Proprio a San Michele, Edith Stein andava a pregare.
Fu battezzata in Germania l’1 gennaio del 1922, e nel 1942 fu martirizzata ad Auschwitz, dove era stata deportata nonostante fosse ormai una suora Carmelitana.
“Penso – ha detto il vescovo Kiciński - che in questa parrocchia non abbiamo bisogno di ricordare la biografia di Santa Teresa Benedetta della Croce. Sappiamo che proveniva da una famiglia religiosa ebraica e, essendo battezzata nella Chiesa cattolica, divenne discepola di Gesù Cristo. Non è stato un momento facile per lei, per la sua famiglia e soprattutto per sua madre. Si può dire che Edith Stein è andata per la sua strada, la via della scienza, e Gesù è rimasto su questa strada”.
Il vescovo ha ricordato che Edith Stein, nonostante fosse atea, già a 20 anni era costantemente alla ricerca della verità. Dopo il battesimo, continua il suo percorso di fede che la porta ad entrare nel Carmelo nel 1933, a 41 anni.
“Oggi – ha detto il vescovo di Breslavia - ringraziamo Dio per i 130 anni dalla nascita di Edith Stein, 80 anni dalla sua morte, ma soprattutto per il centesimo anniversario del Battesimo e per l'accettazione della fede in Gesù Cristo. Per questo ricordiamo anche il nostro Battesimo, quando siamo diventati figli di Dio e siamo stati chiamati alla santità”
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