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Sinodo dei vescovi, ecco le commissioni preparatorie e le tappe del cammino sinodale

Sinodo dei vescovi

Il Sinodo dei vescovi 2023 comincerà il suo percorso i 9-10 ottobre 2021 in Vaticano. Sarà una aperura solenne che vedrà la presenza del Santo Padre. La settimana dopo, il 17 ottobre 2021, saranno le Chiese particolari a celebrare l’apertura. Comincerà così un percorso sinodale di tre anni, che include la composizione di ben due instrumentum laboris e che culminerà nel Sinodo sulla Sinodalità, il cui relatore generale sarà il Cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo.

Non solo. Il Sinodo dei vescovi ha stabilito anche tre commissioni preparatorie. Quarantuno esperti (di cui dieci donne) che si suddividono in Commissione Teologica, Commissione Metodologica, e Comitato Consultivo di Orientamento.

Si comincia così a delineare il percorso del prossimo sinodo dei vescovi. Pubblicato solo sul sito del Sinodo dei vescovi, il percorso si delinea in diverse tappe. Dopo l’apertura, ci sarà una fase nella Chiese particolari e nelle altre realtà ecclesiali, che andrà da ottobre 2021 ad aprile 20202, con l’obiettivo di una consultazione generale che prevedrà l’invio, da parte della Segreteria Generale del Sinodo, di un documento preparatorio, un questionario e un vademecum, sia alle Chiese locali che ai dicasteri di Curia Romana, ai movimenti laici, alle facoltà di teologia delle università, alle Unioni dei Superiori Maggiori e di altre unioni e federazioni di vita consacrata.

Ogni vescovo è chiamato a nominare un responsabile diocesano sulla consultazione, o una equipe, e lo stesso deve fare ogni Conferenza Episcopale. Quindi, ci sarà un riunione pre-sinodale cui seguirà l’invio dei contributi alla Conferenza Episcopale relativa, e ciascuna dovrà fare un discernimento e una sintesi dei risultati da inviare alla Segreteria generale del Sinodo, che riceverà anche i contributi di tutti gli altri organismi consultati. Entro settembre 2022, ci sarà il primo Instrumentum Laboris del Sinodo.

Quindi, dal settembre 2022 al marzo 2023 ci sarà la fase continentale, che vedrà le riunioni internazionali di conferenze episcopale nominare un responsabile che faccia da collegamento con la Segreteria generale del Sinodo. Ci sarà poi un discernimento pre-sinodale nelle assemblee continentali, che termineranno con la redazione di un documento finale. Allo stesso modo, sono raccomandate assemblee nazionali di specialisti che inviino i loro contributi alla Segreteria generale del Sinodo.

Da qui, naserà un secondo Instrumentum Laboris, che sarà pronto entro giugno 2023. Quindi, ci sarà la celebrazione del Sinodo dei vescovi.

Un ruolo importante avranno anche le tre commissioni. Ci saranno 10 donne, religiose e teologhe, e la commissione metodologica sarà coordinata da suor Nathalie Becquart, sottosegretaria del Sinodo dei vescovi.

Alcuni nomi noti delle commissioni: monsignor Piero Coda, che, come membro della Commissione Teologica Internazionale aveva contribuito a un documento sulla sinodalità; Rafael Luciani, teologo venezuelano che ha partecipato al Sinodo Speciale per l’Amazzonia; Carlos Maria Galli, teologo argentino che conosce bene la Teologia del Popolo cui si rifà Papa Francesco; padre Oliver Poquillon, domenicano, già segretario generale della COMECE e attualmente nella comunità domenica di Mosul, dove cura la ricostruzione di alcune opere domenicane; Cristina Inogés Sanz, teologa spagnola nota per il suo ultimo libro “Non voglio essere sacerdote”.

Nel Comitato Consultivo di Coordinamento, troviamo l’arcivescovo Erio Castellucci di Modena –Nonantola e vescovo di Carpi, da poco nominato consultore del Sinodo insieme a monsignor Pierangelo Sequeri, preside emerito del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e la Famiglia, e a Myriam Wijlens, olandese, che insegna Diritto Canonico presso l’Università di Erfurt in Germania. Quest’ultima è membro della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori dal 2018 e moderatore del gruppo di lavoro “Salvaguardia, Linee Guida e Norme.

Insieme a loro, anche padre Dario Vitali, gesuita e teologo, e padre Giacomo Costa, anche lui gesuita, che è stato uno dei segretari del Sinodo per i Giovani e in commissione comunicazione del Sinodo Speciale per l’Amazzonia.

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