Città del Vaticano , 30 September, 2020 / 11:00 AM
Comincia oggi in Vaticano la on site vsiti dei valutatori di Moneyval, il Comitato del Consiglio d’Europa che valuta l’aderenza dei Paesi membri agli standard finanziari internazionali. Gli ispettori resteranno in Vaticano fino al prossimo 13 ottobre, delineando il quarto rapporto sui progressi del percorso della Santa Sede.
Il round di valutazioni si sarebbe dovuto tenere in primavera, ma è stato posticipato a causa della pandemia.
La Santa Sede ha aderito a Moneyval nel 2011, e da allora ci sono stati quattro rapporti del Comitato, che hanno certificato i costanti miglioramenti della Santa Sede. Il primo, del 2012, era quello generale sul sistema. Poi un primo rapporto sui progressi del 2013, un secondo rapporto sui progressi nel 2015 e un terzo rapporto sui progressi del 2017.
Il comunicato finale del rapporto sui progressi 2017 ricordava che la Santa Sede era chiamata a presentare le azioni prese per attuare le raccomandazioni del comitato entro dicembre 2019, mentre la valutazione sarebbe stata fissata per il 2020 secondo le procedure ordinarie applicabili agli Stati che non sono sottoposti a monitoraggio rafforzato.
Lo stesso rapporto del 2017 notava che “i risultati nella applicazione delle leggi e l’attività giudiziaria a due anni dall’ultimo rapporto restano modesti” (punto 64 del Moneyval Progress Report sulla Santa Sede del 2017).
La Sala Stampa della Santa Sede chiarisce che “Questa fase di valutazioni ha come principale oggetto di interesse l'efficacia degli strumenti legislativi e organizzativi adottati negli ultimi anni dalle giurisdizioni per prevenire il riciclaggio e il finanziamento del terrorismo”.
Sempre la Sala Stampa spiega che “l’attuale valutazione per la Santa Sede, si inserisce nel quadro della naturale evoluzione di un processo che ha avuto inizio con la prima visita in loco del 2012 e la successiva adozione del Rapporto di Mutua Valutazione del 4 luglio 2012 ed è proseguita con il Primo Rapporto sui Progressi del 9 dicembre 2013, del Secondo Rapporto sui Progressi dell'8 dicembre 2015 e del Terzo Rapporto sui Progressi del 6 dicembre 2017."
Questo “round” di valutazioni si concentrerà dunque sulla “effectiveness” del sistema legale vaticano.
Lo scorso 28 settembre, Papa Francesco ha nominato un promotore di Giustizia applicato, nella persona di Gianluca Perone, per assistere l’ufficio del Promotore di Giustizia vaticano. Nominato per un triennio, Perone aiuterà l’ufficio del Promotore a portare avanti il lavoro, come previsto dalla riforma del codice penale vaticano di marzo.
La nomina è parte di un percorso di rafforzamento dell’ufficio del Promotore. Nel 2016 è stata creata una sezione speciale contro i crimini economici e finanziari nell’ufficio del Promotore di Giustizia vaticano. Secondo le cifre fornite all’inaugurazione dell’anno giudiziario vaticano del 2019, risulta che, al 2018, in 6 anni sono state 27 le segnalazioni dell'AIF al Promotore di Giustizia dello Stato della Città del Vaticano con “ipotesi di violazione dell’art. 421 bis c.p” la norma antiriciclaggio. Nove sono stati archiviati e per 6 si è chiesta l’archiviazione. Segno che qualcosa si è mosso.
Nel periodo precedente al 2016 non risultano invece azioni benché la creazione del sistema antiriciclaggio vaticano risalga al 2011.
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