Vilnius, 24 April, 2020 / 4:00 PM
La Porta dell’Aurora, a Vilnius, è la porta che volge verso Est. In cima alla porta c’è una piccola cappella, e in quella cappella c’è icona mariana, molto venerata, dedicata alla Madonna della Misericordia. Ma fu anche in quella cappella che fu per la prima volta esposta l’immagine della Divina Misericordia. Quella originale. Quella che Gesù comunicò direttamente a Suor Faustina Kowalska, che risiedeva proprio nella capitale lituana che è conosciuta come la città della misericordia e che si trova proprio nel centro geografico di Europa.
Accadde 85 anni fa. Non ci saranno celebrazioni grandi, perché la pandemia del coronavirus ha cambiato tutti i piani. Ma di certo l’anniversario, a Vilnius, è molto sentito, ed è l’inizio di una serie di anniversari di quello che si potrebbe, ad ogni buon conto, chiamare l’Anno della Divina Misericordia. Il 30 aprile, infatti, ricorreranno i 20 anni dalla canonizzazione di Suor Faustina, l’apostola della Divina Misericordia. L’1 agosto saranno 95 anni dall’ingresso di Suor Faustina Kowalska nella Congregazione della Beata Maria della Misericordia. Il 25 agosto si festeggeranno i 115 anni dalla nascita di Suor Faustina e il 27 agosto i 115 anni dal Battesimo. Quindi, il 13 e 14 settembre saranno 85 anni dalla rivelazione delle parole della Coroncina della Divina Misericordia nel convento della Congregazione a Vilnius.
Sono cardini di una storia che è cominciata 85 anni fa a Vilnius, quando padre Michele Sopocko, il confessore di suor Faustina, ottenne di esporre per la prima volta l’immagine rivelata a Suor Faustina. Fu un evento straordinario, che suscitò grande devozione.
Racconta l'arcivescovo Gintaras Grusas di Vilnius: "Per molto tempo, anche il popolo lituano ha saputo molto poco di questo dipinto.E anche il mondo, a causa delle difficili circostanze geopolitiche, per lungo tempo non ha sentito parlare a lungo del primo dipinto della Misericordia. Celebrandone l'85esimo anniversario, possiamo ringraziare Dio della circostanza e riunirci in preghiera davanti all'immagine originale della misericordia".
Aggiunge l'arcivescovo di Vilnius: "Da quando il dipinto è stato trasferito in un santuario specificamente dedicato alla Misericordia di Dio, sempre più persone stanno scoprendo la Misericordia di Dio e la comprendono meglio, specialmente qui in Lituania".
L’immagine che venne esposta non è quella che siamo abituati. Quella conosciuta da tutti è piuttosto una copia, realizzata dal pittore polacco Adolf Hyla come ex voto per essere uscito indenne dalla Second Guerra Mondiale. E si è diffusa perché l’immagine originale, diversa nei lineamenti, si credeva perduta. Invece poi, per una serie di vicissitudini che solo la storia e la provvidenza sanno dare, l’immagine è tornata a Vilnius, e ora si trova in una piccola cappella, dove c’è adorazione eucaristica perpetua.
Nel 1930, Suor Faustina è a Vilnius, dove è stata trasferita dalla Polonia per motivi di salute. Lì conosce padre Michele Sopocko, suo confessore, cui parla delle visioni e dell’immagine che Gesù le ha chiesto di realizzare. Don Sopocko la porta nello studio del pittore Eugeniusz Kazimierowski, che si professa ateo, ma che accetta di fare il lavoro. È il 1934 e in quell’anno termina anche il Giubileo Straordinario per il 1900esimo anniversario della Redenzione indetto da Pio XI. San Giovanni Paolo II convocherà un altro Giubileo Straordinario della Redenzione nel 1983, per il 1950esimo anniversario.
Lo studio di Kazimierowski non è lontano dal convento di suor Faustina e questa ogni giorno va nel suo studio, e con pignoleria controlla ogni dettaglio del dipinto.
Nel 1935, il dipinto è concluso. E viene esposto pubblicamente alla Porta dell’Aurora, che è da sempre dedicata proprio alla Madre della Misericordia. Succedeva 85 anni fa. Per tre giorni, il 26, 27 e il 28 aprile, l’immagine è lì, i fedeli possono venerarla. È un momento importante. È l’inizio del culto della Divina Misericordia.
Scrive don Sopocko nelle sue memorie: “Durante la Settimana Santa del 1935, Suor Faustina mi disse che il Signore Gesù le aveva domandato che io ponessi l’immagine alla Porta dell’Aurora per tre giorni, dove il Triduo alla fine del Giubileo della Redenzione si era tenuto. Il triduo era pianificato negli stessi giorni della Festa della Misericordia, ma seppi che si sarebbe tenuto lo stesso. Il Parroco di Porta dell’Aurora mi ha chiesto di pronunciare l’omelia e io ho acconsentito a condizione che l’immagine fosse posta come decorazione nella finestra del chiostro, lì dove avrebbe attratto più attenzione che dell’immagine di Nostra Signora”.
Nel suo diario, Suor Faustina disse che l’omelia di don Sopocko sulla Divina Misericordia “è stata la prima delle cose che Gesù ha chiesto molto tempo fa. Quando ha cominciato a parlare della Grande Misericordia di Dio, l’immagine divenne viva e i raggi colpirono i cuori delle persone radunate lì. La mia anima si è riempita di grande gioia nel vedere la grazia del Signore”.
Da lì, le cose diventano però più difficili. Nel 1936 Suor Faustina deve tornare a Cracovia, e lì muore nel 1938. Non porterà il dipinto con lei, che resterà invece nascosto nella sacrestia della chiesa di San Michele, il cui parroco è don Sopocko.
Nel 1939, la truppe sovietiche invadono la Lituania a seguito del patto Ribbentrop – Molotov, e comincia il processo di ateizzazione dello Stato lituano: chiusura dei seminari, divieto all’insegnamento religioso nelle scuole, confisca dei beni ecclesiastici, abolizione del Concordato.
I nazisti occupano la Lituania nel 1941 e vi restano tre anni. Poi ritorna l’occupazione sovietica, e dopo la fine della guerra la Lituania è solo uno degli Stati dell’Unione Sovietica. La chiesa di San Michele viene chiusa nel 1948, perché le autorità comuniste decidono di trasformarla in un Museo dell’architettura, e vendono tutto ciò che era contenuto nella chiesa. Tutto, tranne che l’immagine della Divina Misericordia, che resta per tre anni abbandonata appesa su una parete di quella che fu la chiesa di San Michele.
Nel 1951, due donne, che già prima della guerra veneravano l’immagine, decidono di portare via il quadro dalla chiesa di San Michele, perché poco sicuro. Convincono i l custode a permettere loro di portare via l’immagine, in cambio di una bottiglia di vodka e di un po’ di soldi.
Le due donne tolgono il quadro dalla cornice, portano via la sola tesa avvolta con cura e la nascondono in una vecchia soffitta in casa di amici. Lì resta, per parecchi mesi, non si sa quanti, finché la tela non viene portata nella chiesa di Santo Spirito, sempre a Vilnius. Le donne vengono deportate in Siberia, ma tornano libere grazie ad una amnistia e tornano a riprendere l’immagine.
Racconta l’arcivescovo Taddesuz Kondrusiewicz di Minsk, che è stato colui che ha poi fatto ritornare il dipinto a Vilnius: “Nel 1956, dopo cinque anni di prigionia, padre Jozef Grasewicz, grande adoratore della misericordia e amico di padre Sopocko, cominciò a cercare l’immagine. Un giorno, visitando padre Jan Ellert, suo amico, nella chiesa dello Spirito Santo, vide l’immagine e chiese a padre Ellert di darla alla sua parrocchia di San Giorgio a Nowa Ruda, in Bielorussia. Padre Ellert fu d’accordo e il dipinto fu dunque trasferito a Nowa Ruda, appeso molto alto”.
Ma nel 1957, padre Grasewicz ha dovuto lasciare Nowa Ruda. Per un periodo, le parrocchie vengono servite da padre Feliks Soroko, della vicina Prozecze, ma questi viene poi trasferito a Odelsk. E così, Nowa Ruda resta senza sacerdote. La gente, però, continua ad andare a pregare.
Continua l’arcivescovo Kondrusiewicz: “Nel 1970, le autorità sovietiche chiusero la chiesa di Nowa Ruda e la trasformarono in un magazzino. L’attrezzatura della chiesa di Nowa Ruda fu trasferita in un nuova parrocchia. Tuttavia, l’immagine di Gesù misericordioso non viene rimossa. Pare non ci fosse una scala abbastanza alta per raggiungerla”.
Il dipinto resta lì, abbandonato, e l’incertezza per il destino dell’immagine accompagna padre Sopocko per il resto della vita. Tra il 1981 e il 1986, l’arcivescovo Kondrusiewicz è vicario alla Porta dell’Aurora, a Vilnius. Prosegue il racconto: “Nel 1982, padre Grasewicz, che nel frattempo era diventato parroco nella parrocchia di Sant’Antonio e l’Epifania a Kamionka, in Bielorussia, propone di trasferire l’immagine di Gesù misericordioso alla Porta dell’Aurora. Non era mio compito decidere, ma secondo me il trasferimento era impossibile, per via del fatto che la parete della cappella sono completamente tappezzate di offerte votive. Abbiamo piuttosto suggerito di trasferire il dipinto nella chiesa dello Spirito Santo. Padre Grasewicz fu d’accordo, e fu lui a trattare il trasferimento con padre Alexander Kaszkiewicz, che era il parroco dello Spirito Santo”.
Così, in una notte di novembre del 1986, l’immagine del Gesù misericordioso nella parrocchia di Nowa Ruda viene sostituita da una copia, e l’originale viene trasferita dalle suore dell’Istituto di Nostra Signora della Misericordia”.
L’immagine è rimasta poi nella parrocchia dello Spirito Santo fino al 2005, quando fu trasferita nella chiesa della Santissima Trinità, che è ora il santuario della misericordia di Dio”.
Sono quindici anni, dunque, che l’immagine è in un suo santuario. È un’altra data da ricordare. Ma cosa ha di particolare l’immagine?
Il volto dell’immagine originale della Divina Misericordia si sovrappone perfettamente a quello della Sindone, del Volto Santo di Manoppello e del Sudario di Oviedo. Tutte immagini diverse, fatte di materiale diverso, eppure coincidenti. Un particolare miracolo nel miracolo.
(La storia continua sotto)
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Ottantacinque anni fa, quel volto poté essere venerato per la prima volta. Rispetto al quadro più famoso, ha più il sapore di una icona. È così che Gesù si è rivelato a Santa Faustina, in una città nel centro geografico dell’Europa. Come a dire: l’Europa si salverà solo se metterà al centro Cristo e crederà nella sua misericordia.
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