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Un servizio di EWTN News

Migranti, il Cardinale Bassetti: "Non devono esistere parcheggi o ghetti"

Accogliere, proteggere, promuovere, integrare, declinati tutti assieme costituiscono un programma sociale completo, che c’interpella nel profondo e rappresenta un mandato inderogabile per noi come Chiesa, e per chi, come noi, ambisce non solo a stare vicino a chi è momentaneamente in una situazione di fragilità o disagio, ma vuole comunque riconoscere in ogni persona le capacità e i talenti di cui è portatrice”. Lo ha detto il Cardinale Gualtiero Bassetti, Presidente della Cei, intervenendo ieri a Roma all’incontro “Promuovere e integrare”.

“È doveroso - ha aggiunto il presule - realizzare una condivisione delle responsabilità tra tutti i Paesi europei, che faccia sì che i compiti non ricadano solo sui Paesi di primo arrivo: questo obiettivo va perseguito in sede politica, e mai può portare al rifiuto del soccorso e della prima accoglienza di chi è in pericolo”.

“A volte - ha detto ancora il Cardinale - pare che in questo Paese, specie negli ultimi anni, si sia rimasti un po’ fermi. A volte non riusciamo neanche a dare compimento ai primi due verbi indicati dal Papa: accogliere e proteggere. Occorre non avere timore di ribadire che ogni vita è sacra e, se in pericolo, va salvata sempre, senza se e senza ma”.

Secondo il Cardinale Bassetti inoltre assistiamo all'aumento del numero di “persone che non sanno dove andare e cosa fare, diventando così facile preda dello sfruttamento e della criminalità: purtroppo, gli ultimi interventi legislativi non sembrano sufficienti a ridurre tale cifra. Come Chiesa auspichiamo che si possa trovare presto una soluzione più appropriata e più equa, tenendo conto delle convenzioni internazionali, del rispetto dei diritti umani e delle chiare indicazioni date dal presidente della Repubblica e crediamo nella necessità di ridare al nostro Paese un sistema di accoglienza integrato e diffuso, adeguato alle sfide che abbiamo davanti: non devono esistere parcheggi o ghetti”.

Infine un riferimento alla questione riguardante i porti. Falso dilemma, per il Presidente della Cei invece “occorre riallargare lo sguardo e aiutare tutti a capire perché tanta gente sia costretta a fuggire in condizioni così tragiche e cosa accade loro una volta arrivati in Europa. Il vero problema oggi non è il numero dei migranti, che negli ultimi anni non cresce più, ma la cattiva accoglienza che fornisce sì un tetto e del cibo, ma solo quelli, senza favorire l’incontro con il territorio e senza prevedere almeno una qualche forma d’integrazione, come ad esempio corsi di lingua, corsi professionali” spingendo pertanto i migranti "verso la marginalità e l’irregolarità, che alimentano la paura e l’ostilità da parte di molti cittadini italiani”.

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