Crema, 19 October, 2019 / 5:00 PM
Nella cattedrale di Crema è stato beatificato padre Alfredo Cremonesi, missionario del Pime che ha svolto tutta la sua attività missionaria in Birmania, a Donoku (oggi Khyaukpon), diocesi di Taungngu.
"Se nascessi mille volte, - scriveva - mille volte tornerei in missione”, scriveva il Beato di Crema che fin dal giorno del suo arrivo in terra birmana nel 1925, aveva preso la decisione di non fare più ritorno in Italia, ma di spendersi interamente per il bene di quelle popolazioni che aveva imparato subito ad amare. E così è stato: è rimasto ininterrottamente per 28 anni nel villaggio del Myanmar, fino al giorno della sua morte avvenuta il 7 febbraio 1953.
Il Cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, presso la Cattedrale di Crema ricorda nell'omelia: "Padre Alfredo fu uomo di profonda fede; un’intensa vita di preghiera animava le sue giornate e il suo cammino, nel quale, oltre all’Eucaristia e al culto per Gesù Crocifisso e morto in croce, si trovava una tenera devozione alla Madonna. Lo caratterizzava anche la carità verso il prossimo, ispirata alla carità di Cristo. Con un buon temperamento cordiale ed entusiasta, era zelante nell’aiutare il prossimo, poveri, ragazzi giovani, contadini".
Alla vigilia della Giornata Missionaria Mondiale che ricorre il 20 ottobre, padre Cremonesi rappresenta il testimone e il missionario instancabile in Myanmar: “In tutto il tempo dell’invasione giapponese – racconta lui stesso in una lettera ai familiari – io rimasi tra i Cariani Rossi (Karenni) dei monti, nelle vicinanze di Loikaw. Fui, dunque, per tutto il tempo vicino al fronte e arrischiai la vita quasi ogni giorno, ma non volli scappare, perché mi ero fisso nel programma di rimanere con la gente per essere di aiuto e di conforto”.
Continua il Cardinale Becciu nella sua omelia, in rappresentanza di Papa Francesco nella cattedrale di Crema: "Il beato Alfredo Cremonesi è una bella figura di vita sacerdotale e religiosa, un missionario che ha consumato la sua esistenza nel dono della propria vita. Interamente dedito a Dio e alla missione evangelizzatrice, era del tutto distaccato da se stesso: la sua esistenza era donata alla sua gente, della quale aveva voluto condividere la condizione di povertà, rinunciando a ogni pur minimo privilegio. La sua santità si può riassumere in tre elementi fondamentali: la fede, la carità e la povertà".
"Il beato Alfredo Cremonesi, figlio di questa terra lombarda, si presenta a noi, oggi, come fulgida testimonianza di una vita consacrata interamente al servizio del Vangelo e degli ultimi", conclude il prefetto.
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