A Milano Martedì 21 febbraio, dalle 18.30, testimonianze dall’Ucraina e dal Myanmar, scambio a gruppi, apericena e preghiera conclusiva
Quando Papa Francesco visitò il Myanmar nel 2017, sembrava ci fossero speranze per il ritorno alla normalità. Su suggerimento del Cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon, il Papa fece la prima visita al capo dei militari, gettando così un ponte di dialogo verso la giunta che aveva da poco aperto ad una prima democratizzazione. Tre anni dopo, però, un nuovo colpo di Stato militare, con l’imprigionamento del ministro degli Esteri Aun San Suu Kyi, ha rigettato il Paese nel caos.
Lo scorso 15 giugno, la giunta militare del Myanmar ha dato alle fiamme la chiesa cattolica di San Matteo, a Dawnyakhu, nello stato di Karenni. Un attacco arrivato appena quattro giorni dopo l’appello dei vescovi del Myanmar per il rispetto dei diritti umani, culmine di una difficile situazione che portato Papa Francesco a fare un appello all’Angelus del 19 giugno.
Sono 97 gli edifici religiosi danneggiati e distrutti in Myanmar in due regioni e due Stati a più di un anno dal golpe militare che ha preso il controllo dal governo eletto e portato la nazione nel caos e nella violenza.
Ad un anno dal colpo di stato dei militari in Myanmar "viviamo in una situazione di stallo. La nostra comunità nazionale è disgregata. Ricostruire la fiducia e ricostruire le nostre istituzioni sarà un compito lungo e arduo. Il conflitto sta diventando sempre più brutale, le atrocità sono ogni giorno più scioccanti. La nostra gente non è rassegnata, ma cerca la pace con dignità. Il Paese potrà rinascere solo attraverso la riconciliazione. La violenza non è l'unico modo per affrontare il male, né è un modo efficace, poiché genera più violenza. Esiste sempre la via del dialogo, la via della pace e della riconciliazione". Così l'Arcivescovo di Yangon, il Cardinale Bo, in un messaggio affidato all'Agenzia Fides.
Myanmar e Sud Sudan sono due situazioni critiche, che Papa Francesco ha citato sia nell’Urbi et Orbi di Natale che nel discorso al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede lo scorso 10 gennaio. In Myanmar il Papa è stato nel 2017, in una situazione che sembrava migliorare; in Sud Sudan, il Papa sogna di andare in un viaggio ecumenico, e intanto ha mandato prima di Natale il suo “ministro degli Esteri”, per un viaggio di tre giorni di cui vale la pena dare conto, anche a due settimane di distanza, per comprendere cosa si sta muovendo.
Quanto accaduto è stato un “indicibile e spregevole atto di barbarie disumano”. Così il Cardinale Charles Maung Bo, Arcivescovo di Yangoon, commentando quanto accaduto a Natale a nel villaggio di Mo So, in Myanmar: almeno 38 persone – tra cui donne e bambini – sono stati massacrati dalle forze golpiste fedeli alla giunta militare.
Alle 12.30 del 29 maggio ci sarà un momento di raccoglimento in favore della pace e del dialogo in Myanmar presieduto dall’Arcivescovo di Milano Delpini, sarà presente una comunità di monaci buddisti, in Duomo. Affinchè il popolo birmano possa tornare a vivere un clima di pace di fratellanza.
La recita del Rosario voluto da Papa Francesco per tutto il mese di maggio per ottenere la fine della pandemia fa tappa oggi presso il Santuario di Nostra Signora di Lourdes di Nyaunglebin, in Myanmar. L’odierna intenzione di preghiera è rivolta alle persone che garantiscono i servizi essenziali.
È stato arrestato lo scorso 14 maggio, ma ne è stata data notizia solo oggi dall’agenzia Fides. Padre Labang Lar Di, missionario birmano di San Colombano e sacerdote cattolico della diocesi di Banmaw, nello Stato del Kachin, nel Nord Est del Myanmar.
Il vostro paese “è segnato dalla violenza, dal conflitto, dalla repressione, ci domandiamo: cosa siamo chiamati a custodire?” La domanda di Papa Francesco apre la sua omelia nella messa celebrata presso l’Altare della Cattedra, nella Basilica Vaticana, per la comunità dei fedeli del Myanmar residenti a Roma.
“Anche io mi inginocchio per la strade del Myanmar”. Papa Francesco lo ha detto al termine dell’udienza generale tenuta nella Biblioteca del Palazzo Apostolico.
Doppio appello per Papa Francesco durante i saluti in lingua italiana nell'Udienza Generale di oggi. Francesco rivolge il suo pensiero al caro popolo del Myanmar ed è pronto a partire il prossimo 5 marzo, per l'Iraq. Un viaggio "desiderato e atteso".
Nella cattedrale di Crema è stato beatificato padre Alfredo Cremonesi, missionario del Pime che ha svolto tutta la sua attività missionaria in Birmania, a Donoku (oggi Khyaukpon), diocesi di Taungngu.
L’educazione è il primo impegno. Per la Chiesa del Myanmar, lì dove i cattolici sono minoranza e lì dove si vive una difficile transizione dalla dittatura militare, è importante educare i giovani, dare loro una opportunità. La Chiesa locale lo fa, guidata dal Cardinale Charles Bo, salesiano, che al Sinodo è stato uno dei presidenti delegati, e che ha accolto Papa Francesco in una storica visita in Myanmar. E il Cardinale offre ad ACI Stampa uno spaccato della situazione della sua terra.
I Vescovi della Conferenza Episcopale del Myanmar sono a Roma per la visita ad limina da Papa Francesco.
Non è terminata la crisi umanitaria in Myanmar dopo il viaggio di Papa Francesco nel Paese. Di certo, però, la Chiesa locale ha potuto usare il credito maturato con la visita del Papa per continuare un dialogo con il governo. E di questo il Cardinale Charles Bo, arcivescovo di Yangon, è più che soddisfatto.
Il 24 maggio 2014 il cardinale Angelo Amato - Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi - proclamava, per esplicito riconoscimento della Chiesa, beato il padre Mario Vergara ed il catechista Isidoro Ngei Ko Lat .
Papa Francesco è arrivato in in Myanmar, a Yangon alle ore 13.20 di questa mattina (7.50 ora di Roma).
E’ iniziato il 21° Viaggio Apostolico Internazionale di Papa Francesco alla volta del Mynamar e del Bangladesh, dal 27 novembre al 2 dicembre. L’aereo, un A330 dell’Alitalia, è decollato dall’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino alle ore 22e10. L’atterraggio all’aeroporto internazionale di Yangon è previsto per le ore 13,30 di domani (le 8.00, ora di Roma).