Roma , 14 August, 2015 / 10:36 AM
Soprattutto in Oriente viene definita “ la piccola Quaresima della Vergine”, in Occidente la conosciamo come “quindicina dell’ Assunta”. I quindici giorni che ci preparano alla solennità della Assunzione di Maria in cielo sono giorni speciali che uniscono da secoli Oriente ed Occidente cristiano. Da oltre mille anni, tutte le Chiese dell’Oriente vivono intensamente la solennità dell’Assunzione in cielo della Madre di Dio proprio con giorni “quaresimali” di digiuno e speciale preghiera, nei monasteri e in tutte le chiese si celebra, con grande partecipazione di popolo, l’Ufficio mariano della “Paraclisis”, antico ufficio di supplice implorazione alla Vergine, per i bisogni materiali e spirituali di ogni fedele. In questa preghiera, tutti ripetono l’invocazione “Santa Madre di Dio, salvaci!”.
Da ormai 40 anni questa stessa preghiera si celebra anche a Roma, nella Basilica di Santa Maria in Via Lata a via del Corso. La Comunità dei fedeli, guidata dalle Suore Figlie della Chiesa, celebra, adattata alla sensibilità liturgica occidentale, questa solenne ufficiatura, con canti, salmi, letture, preci litaniche e soprattutto alternando ogni sera le strofe dei due antichi inni bizantini di supplica alla Madre di Dio: i cosiddetti “canoni paracletici”.
I canti Occidentali e italiani si alternano con gli inni paracletici bizantini come una gioiosa preparazione alla Pasqua di gloria della Madre di Dio, per chiedere attraverso la Sua intercessione la pace della terra, l’unità delle Chiese, la benedizione divina sulle nostre famiglie e su ogni creatura umana. Il mese di agosto in tutte le Chiese d’Oriente, siriache, copta, etiopica, armena e bizantina, è dedicato con particolare solennità alla santissima Madre di Dio assunta in cielo. Maria, come si legge nelle Lumen gentium “glorificata in cielo nel corpo e nell’anima, brilla innanzi al peregrinante Popolo di Dio quale segno di sicura speranza e di consolazione”.
La venerata Madre Maria Oliva Bonaldo, Fondatrice delle Suore Figlie della Chiesa, accogliendo l’invito del p. Ermanno M. Toniolo dei Servi di Maria, diede personalmente il suo consenso a iniziare questo prolungato ossequio alla santissima Madre di Dio e Madre della Chiesa, Maria. Ella poté anzi vedere e constatare con gioiosa sorpresa come questa celebrazione mariana serale fosse accolta con tanto fervore e partecipata da un numero grande di fedeli.
“Implorare insieme l’unica Madre è implorarla per lo stesso scopo: è una implorazione fiduciosa dei figli che guardano alla Madre glorificata, ma che la sentono sempre vicina e accanto per i grandi problemi personali, familiari e soprattutto quelli nazionali ed internazionali. La pace della terra, Lei che è la Regina della Pace” spiega Padre Toniolo che da anni guida la celebrazione e ne è grande divulgatore. E quest’anno la Quindicina, si conclude a San Marcello al Corso, con la Veglia dell’Assunta, presieduta dal vescovo del Settore Centro di Roma, mons. Matteo Zuppi. “Una veglia con una particolarità interessante anche dal punto di vista ecumenico, spiega padre Toniolo, introduce cioè alcuni tra i 180 “tropari” stupendi della liturgia russa, non quella greca perciò ma del Patriarcato russo. Quindi, siamo in comunione con il Patriarca russo e con tutta la Chiesa della Russia.”
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