Roma, 24 January, 2019 / 11:00 AM
Per molti ragazzi della diocesi di Roma non è stato possibile partecipare alla Giornata Mondiale della Gioventù di Panama, a causa del periodo scelto – tempo di esami all’università - e del costo notevolmente elevato. Ma tutto ciò non ha scoraggiato il responsabile della Pastorale Giovanile di Roma, Don Antonio Magnotta, che ha inventato un modo per far partecipare i ragazzi alla Veglia finale con Papa Francesco in diretta con Panama. Don Antonio ha raccontato l’iniziativa ad ACI Stampa in questa intervista:
Don Antonio come si sta preparando la Diocesi di Roma e i giovani di questa alla GMG di Panama?
Vorrei fare una premessa circa il come i giovani di Roma si stanno preparando alla GMG: di fatto più che i giovani, noi vogliamo fare di questi appuntamenti una provocazione per le nostre comunità. Il punto non è infatti, preparare i giovani ad una GMG, ma trarre incoraggiamento da un’iniziativa come questa per dire alle comunità: prendete sul serio i ragazzi, custoditeli nel grembo materno della comunità. I giovani hanno bisogno di crescere in contesti fraterni, vedere comunità vive in azione. Questo mi sembra sia la vera vocazione della pastorale giovanile più che il preparare un evento. Se non facessimo questo potremmo ridurre questi momenti ad un isolamento dei ragazzi. Papa Francesco ci ha detto con chiarezza che quando isoliamo i giovani, in realtà, non diamo loro radici. La GMG deve essere una provocazione per tutti. Prepararsi ad una GMG, dopo il Sinodo, è incoraggiare le comunità a diventare il soggetto vero della pastorale giovanile. Questo mi pare il modo migliore per prepararsi ad una Giornata Mondiale.
Molti non potranno partecipare a causa della distanza e del periodo scelto. Come avete risolto questa cosa?
Molti ragazzi non andranno a Panama sia per i costi che per il periodo: abbiamo perciò organizzato a Roma una notte bianca in coincidenza con la Veglia a Panama. Vivremo la notte del 26 gennaio al Santuario del Divino Amore. Abbiamo fatto questa scelta perché il tema della GMG è mariano: Maria diventa il vero modello della pastorale giovanile. E’ immagine della Chiesa che genera figli: provoca la comunità a generare ragazzi alla fede, provoca i ragazzi a dire il proprio sì deciso e generoso al progetto di Dio. Così noi vivremo in una notte gli ingredienti della GMG: l’incontro, la catechesi, la preghiera, la riconciliazione, la veglia, l’eucarestia. Inizieremo con Suor Anna Nobili che con il suo gruppo della HOly Dance aiuteranno i ragazzi a far entrare nel cuore i testi biblici dedicati a Maria. I testi saranno danzati: il sì di maria sarà una danza! Il nostro sì deve coinvolgere tutto di noi, la globalità della persona, il suo cuore, il suo corpo perché tutto di noi sia dono. Dopo la danza ci sarà una catechesi sul vangelo dell’Annunciazione a cura del Servizio per la Pastorale Giovanile. I ragazzi Saranno poi invitati ad entrare nel silenzio dell’Adorazione, avranno la possibilità di confessarsi, d’interiorizzare la Parola. La pagina di Vangelo, pregna di Spirito Santo, parlerà ai ragazzi.
Anche la veglia con Papa Francesco sarà in diretta?
Alle 24,.30 seguiremo la diretta da Panama e la Veglia con Papa Francesco. Sarà un segno di comunione che ci farà sentire uno, ci farà sentire la forza di condividere la fede. Al termine ci sarà un momento di festa e di concerto animato dal Kantiere Kairos, band di giovani cristiani pieni di entusiamo. L’ultima parte della notte vorremmo cominciare a dire il nostro sì, gridarlo al mondo. Don Francesco Fiorillo insieme alla sua comunità del Monastero San Magno di Fondi ci farà riflettere con parole, musica e video su una provocazione di Papa Francesco ai giovani: “Vi vogliono far tacere… voi gridate!” per arrivare all’Eucarestia, presieduta dal Cardinale Vicario, a gridare il nostro sì forti del Pane dato per noi.
Cosa si aspetta da questa GMG ? Per i giovani che parteciperanno da lontano o da vicino cosa rappresenterà?
Noi ci aspettiamo che la GMG rafforzi ed incoraggi la fraternità tra le varie realtà giovanili della Diocesi. La GMG lascia sempre l’impronta dell’unità ed insieme ci auguriamo che sia un segno che faccia dei giovani degli artigiani del sì. Attendono solo di essere accolti dalle braccia materne delle parrocchie.
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