Palermo, 14 September, 2018 / 2:00 PM
Il 3 ottobre 2010 tocca a Benedetto XVI visitare Palermo. E anche in Sicilia il Papa non delude le aspettative.
“So che a Palermo, come anche in tutta la Sicilia, non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni: penso, in particolare - disse Benedetto XVI nell’omelia della Messa celebrata al Foro Italico - a quanti vivono concretamente la loro esistenza in condizioni di precarietà, a causa della mancanza del lavoro, dell’incertezza per il futuro, della sofferenza fisica e morale e a causa della criminalità organizzata. Oggi sono in mezzo a voi per testimoniare la mia vicinanza ed il mio ricordo nella preghiera. Sono qui per darvi un forte incoraggiamento a non aver paura di testimoniare con chiarezza i valori umani e cristiani, così profondamente radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione”.
Ma le parole più forti Benedetto XVI le serba per l’incontro conclusivo con i giovani in Piazza Politeama. Sulle orme di Giovanni Paolo II nella Valle dei Templi, Papa Benedetto condanna la mafia senza se e senza ma.
“Cari giovani di Sicilia - disse Benedetto XVI - siate alberi che affondano le loro radici nel “fiume” del bene! Non abbiate paura di contrastare il male! Insieme, sarete come una foresta che cresce, forse silenziosa, ma capace di dare frutto, di portare vita e di rinnovare in modo profondo la vostra terra! Non cedete alle suggestioni della mafia, che è una strada di morte, incompatibile con il Vangelo, come tante volte i nostri Vescovi hanno detto e dicono!”.
E prima di ripartire per Roma, Benedetto XVI - recandosi all’aeroporto di Punta Raisi - fece una sosta per rendere omaggio al monumento che ricorda la strage di Capaci dove nel maggio 1992 la mafia uccise il magistrato Giovanni Falcone, la moglie e tre agenti di polizia di scorta.
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