Città del Vaticano , 19 August, 2018 / 12:12 AM
Gesù è “pane che dà la vita eterna”, la sua “carne per la vita del mondo”. E “questo passaggio è decisivo: provoca la reazione degli ascoltatori. Quando il segno del pane condiviso porta al suo significato vero, cioè il dono di sé fino al sacrificio, emerge l’incomprensione, emerge addirittura il rifiuto di Colui che poco prima si voleva portare in trionfo”. Lo ha spiegato il Papa commentando il Vangelo odierno nell’Angelus di questa mattina.
Oltre alla carne - aggiunge Francesco - compare il sangue, che insieme “esprimono l’umanità concreta. La gente e gli stessi discepoli intuiscono che Gesù li invita ad entrare in comunione con Lui, a mangiare Lui, la sua umanità, per condividere con Lui il dono della vita per il mondo. Altro che trionfi e miraggi di successo: è il sacrificio di Gesù che dona se stesso per noi!”.
Il corpo di Gesù - sottolinea ancora il Papa - ci viene offerto “gratuitamente nella mensa dell’Eucaristia. Attorno all’altare troviamo ciò che ci sfama e ci disseta spiritualmente oggi e per l’eternità. Ogni volta che partecipiamo alla Santa Messa, in un certo senso, anticipiamo il cielo sulla terra, perché dal cibo eucaristico impariamo cos’è la vita eterna. Essa è vivere per il Signore”.
Il Pontefice ricorda inoltre che “la felicità e l’eternità della vita dipendono dalla nostra capacità di rendere fecondo l’amore evangelico che riceviamo nell’Eucaristia” che non è “cibo materiale”, ma “pane vivo e vivificante, che comunica la vita stessa di Dio. Per avere questa vita è necessario nutrirsi del Vangelo e dell’amore dei fratelli”.
Non dobbiamo pertanto “discutere e resistere”: ciò - ammonisce il Papa - “avviene quando facciamo fatica a modellare la nostra esistenza su quella di Gesù, ad agire secondo i suoi criteri e non secondo i criteri del mondo. Nutrendoci di questo cibo possiamo entrare in piena sintonia con Cristo, con i suoi sentimenti, con i suoi comportamenti: per questo è importante comunicarsi, ricevere la Comunione, ricevere Cristo che ci trasforma da dentro e che ci prepara per il Cielo”.
Dopo aver recitato l’Angelus, Papa Francesco ha rivolto un pensiero alle vittime delle inondazioni nel Kerala, in India. “Non manchi a questi fratelli - è l’auspicio del Papa - la nostra solidarietà e il concreto sostegno della Comunità internazionale. Sono vicino alla Chiesa in Kerala, che è in prima linea per portare soccorso alla popolazione”.
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