Città del Vaticano , 30 July, 2018 / 12:00 AM
Per la Giornata Mondiale contro il Traffico degli Esseri Umani del 30 luglio, la Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale lancia una campagna per richiamare l’attenzione su questa troppo comune forma di abuso e sfruttamento.
La sezione, creata all’interno del dicastero e posta sotto la guida diretta di Papa Francesco, si occupa in maniera particolare dei Migranti e dei Rifugiati, e sta anche lavorando sugli accordi globali sulle migrazioni e sui rifugiati ora in discussione alle Nazioni Unite.
Le iniziative della sezione si accompagnano a quelle contro il traffico di esseri umani che da sempre sono messe in campo da congregazioni religiose e Ong cattoliche.
Uno dei progetti è chiamato Human Corridors, corridoi umanitari. I corridoi umanitari sono ponti aerei pensati per trasportare i rifugiati in maniera sicura dai Paesi di origine ai Paesi in cui possano essere appunto riconosciuti come rifugiati. La Santa Sede ha agito da corridoio umanitario portando dei rifugiati siriani sull’aereo di Papa Francesco, tornando dal viaggio a Lesbo del 16 aprile 2016.
Human Corridors prevede azioni integrate nelle fasi di pre-partenza e post-arrivo finalizzate alla piena integrazione e autonomia dei giovani migranti provenienti dall’Etiopia e dalla Siria, ed sviluppato da una parternship tra Salesiani, l’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII, la comunità di Sant’Egidio, CNOS – FAP (Centro Nazionale Opere Salesiane – Formazione e Aggiornamento Professionale) e la Ong VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo).
Quindi, c’è il progetto M’interesso di te, che è un progetto sperimentale per l’assistenza e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati che, una volta identificati, si rendono irreperibili. Le attività del progetto sono sostenute dal fondo di beneficenza “Intesa San Paolo”, e si svolgono a Torino, Napoli e Catania, intorno alle grandi stazioni. I primi sei mesi del progetto hanno portato ad intercettare 387 minori. Questi sono stati sostenuti con servizi educativi di strada, una progettazione educativa personalizzata e una prima alfabetizzazione, ma anche il sostegno alla qualificazione professionale e di inserimento lavorativo.
C’è anche la Campagna Stop Tratta, che mira a fornire alle potenziali vittime di traffico alternative concrete con progetti di sviluppo in loco. La campagna è stata elaborata da VIS e dalle Missioni don Bosco.
Secondo dati dell’Organizzazione internazionale del Lavoro (OIL) e dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC), le persone vittime di tratta a scopo di sfruttamento sessuale o lavoro forzato, espianto di organi, servitù domestica, matrimonio o accattonaggio forzato e adozione illegale sono circa 21 milioni.
Ogni anno ci sono circa 2,5 milioni di nuove vittime, e il 60 per cento sono donne e minori. Il traffico frutta complessivamente 32 miliardi di dollari all’anno, cifra che ne fa il terzo business più redditizio, dopo il traffico di droga e le armi.
Il tema della tratta di esseri umani è uno dei focus dell’attività internazionale di Papa Francesco. Subito, appena divenuto pontefice, Papa Francesco chiese alla Pontificia Accademia delle Scienze Sociali di approfondire il tema del traffico di esseri umani.
Da quelli incontri – sono state numerose le conferenze organizzate – è nato anche il Santa Marta Group, che unisce polizia e Chiese nella comune lotta al traffico di esseri umani, e che è stato recentemente premiato con il Path to Peace Award dalla Missione della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York.
Lo scorso 24 luglio, padre Michael Czerny, sottosegretario per la Sezione Migranti e Rifugiati, è stato chiamato ad intervenire alla Katholische Academie di Berlino per parlare di traffico di esseri umani e moderna schiavitù moderna.
Nell’occasione, padre Czerny ha denunciato la pratica “disumanizzante e rivoltante” del traffico di esseri umani in cui gli individui sono trattati “come merce di scambio, da sfruttare come risorse di lavoro o, ancora peggio, come materiale rozzo in molti e inimmaginabili modi”.
Ma oggi, ha aggiunto il sottosegretario per i Migranti e Rifugiati, c’è “poco desiderio di comprendere la fonte del problema, la gente gira la testa perché il tema pesa profondamente sulle nostre coscienze”.
Tra le iniziative lanciate nell'ambito della Chiesa Cattolica, l'appello del Sovrano Militare Ordine di Malta, che tra l'altro ha nominato due ambasciatori per il traffico di esseri umani nel corso dell'anno.
L'Ordine ha chiesto a governi e società civile - incluse le imprese - di adottare misure per prevenire e porre fine alla tratta di esseri umani, proteggendo e assistendo vittime e sopravvissuti.
Albrecht Boeselager, Gran Cancelliere dell'Ordine, ha sottolineato che è necessario rafforzare le sinergie tra agenzie ONU, organizzazioni regionali, organizzazioni non governative locali e internazionali, società civile e organizzazione di ispirazione religiosa perché "queste misure sono disperatamente necessarie per prevenire le violazioni, proteggere le vittime, perseguire i responsabili, condividere ricerche ed esperienze, mettere in evidenza le buone pratiche, sensibilizzare e impegnarsi in modo proattivo con le organizzazioni regionali e sub-regionali".
Gli sforzi dell'Ordine contro la tratta sono stati rafforzati attraverso la Malteser International, che è la sua agenzia di soccorso mondiale, e le sue associazioni internazionali.
I due ambasciatori incaricati di monitorare e combattere la tratta delle Persone, Michel Veuthey e Romain de Villeneuve, hanno sede a Ginevra e Lagos, dove sono anche le organizzazioni internazionali delle Nazioni Unite.
In particolare, l'ambasciatore Michel Veuthey ha sottolineato che "porre l'attenzione sulla domanda di lavoro in schaivitù è assolutamente necessario", anche perché la schiavitù moderna "è una delle maggiori sfide dell'attuale economia mondiale con i suoi 150 miliardi di dollari di profitti illeciti l'anno".
L'Ordine di Malta lavora con la Santa Sede, gli stati, le organizzazioni internazionali e le organizzazioni locali religiose, sostenendo ad esempio Bakhita Villa, un rifugio per i sopravvissuti a Lagos, in Nigeria, gestito da Suor Patricia Ebegbulem delle Suore di Saint Louis.
Il lavoro a livello internazionale è svolto anche dalle organizzazioni religiose, come la Famiglia Vincenziana. "La Congregazione della Missione - sottolineano in una nota - fa parte del Comitato delle Organizzazioni Non Governative (ONG) che all'ONU incidono politicamente contro la tratta di esseri umani. Il nostro rappresentante presso l'ONU fa anche parte della commissione centrale della Vita Consacrata contro la tratta di persone delle Americhe (9 commissioni regionali o nazionali). Per questo motivo, ci siamo riuniti in Talitha Kum, la rete internazionale della Vita Consacrata contro la tratta".
La Famiglia Vincenziana sottolinea che la giornata "non è una festa ... è un giorno per lottare, per sensibilizzare, per dare consapevolezza, per richiamare l'attenzione, per segnalare che c'è un problema irrisolto, un problema importante e sospeso nelle società affinché, attraverso questa consapevolezza, i governi e gli stati possano agire e prendere delle misure o affinché i cittadini possano esigerlo dai loro rappresentanti".
(La storia continua sotto)
Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica
Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.
La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!
La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.
Donazione a CNA