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Un servizio di EWTN News

Papa Francesco: “Dio ci liberi dalla tentazione di distruggere la fama degli altri!”

Papa Francesco si affaccia dalla finestra dello studio del Palazzo Apostolico durante un Angelus

Dopo l'Angelus, Papa Francesco rivolge un pensiero alla Corea, in vista degli incontri per la pace a Singapore. E, prima dell'Angelus, l'attenzione posta su due rischi: il peccato contro lo Spirito Santo, l’unico imperdonabile. E la tentazione di distruggere, per invidia, la buona fama negli altri

"Desidero nuovamente - dice Papa Francesco - far giungere all’amato popolo coreano un particolare pensiero nell’amicizia e nella preghiera. I colloqui che avranno luogo nei prossimi giorni a Singapore possano contribuire a un percorso positivo che assicuri un percorso di pace per la penisola coreana e per il mondo intero".

Più volte Papa Francesco ha guardato alla Corea, l'ultima salutando gli atleti coreani al termine di una udienza generale. A Singapore si terrà l'incontro tra il presidente USA Donald Trump e il leader nord coreano Kim-Jong Un

 

Prima dell'Angelus, il commento al Vangelo. Un Vangelo in cui Gesù non viene compreso due volte, dagli scribi e dai suoi stessi famigliari.

Spiega Papa Francesco che gli scribi – “uomini istruiti nelle Sacre Scritture e incaricati di spiegarle al popolo” – vengono mandati da Gerusalemme in Galilea, per screditare Gesù la cui fama “cominciava a diffondersi” con l’accusa di essere posseduto dal demonio, per “fare l’ufficio dei chiacchieroni”. “Questi non risparmiano mezzi, vanno al centro!”, commenta il Papa.

E questo perché Gesù guariva “molti malati”, e gli scribi volevano far credere che le guarigioni venissero operate non con lo spirito di Dio, ma con quello del demonio, che significa dire più o meno “questo è un indemoniato”. E la reazione di Gesù avviene con parole “forti e chiare”.

“Quegli scribi, forse senza accorgersene – dice Papa Francesco – stanno cadendo nel peccato più grave: negare e bestemmiare l’Amore di Dio che è presente e opera in Gesù”.

È questo “il peccato contro lo Spirito Santo”, l’unico “imperdonabile perché parte da una chiusura del cuore alla misericordia di Dio che agisce in Gesù.

Ma c’è anche un altro rischio: che “una forte invidia per la bontà e le opere buone di una persona possa spingere ad accusarla falsamente”, e questo a causa del “veleno mortale” che è “la malizia con cui in modo premeditato si vuole distruggere la buona fama dell’altro”.

Papa Francesco prega: “Dio ci liberi da questa terribile tentazione”. E invita a confessarsi subito appena si sente questa tentazione, “prima che si sviluppi e produca i suoi effetti malvagi”, che sono "inguaribili". Il Papa invita dunque tutti a “stare attenti” da questa tentazione, che distrugge le famiglie e la società.

Il Papa poi si sofferma sui famigliari di Gesù, preoccupati perché “la sua nuova vita sembrava una pazzia”, con lui così “disponibile per la gente, soprattutto per i malati e i peccatori, al punto da non avere più nemmeno il tempo per mangiare”.

Ai famigliari che lo vanno a cercare per riportarlo a Nazareth, Gesù mostra la sua “nuova famiglia, non più basata sui legami naturali, ma sulla fede in Dio, sul suo amore che ci accoglie e ci unisce tra noi, nello Spirito Santo”, perché “tutti coloro che accolgono la parola di Gesù sono figli di Dio e fratelli tra di loro”.

"Occuparci degli altri ci fa la famiglia di Gesù, sparlare degli altri ci fa la famiglia del diavolo", afferma Papa Francesco. 

La risposta di Gesù – spiega poi Papa Francesco – non va letta come “una mancanza di rispetto per Maria e i suoi famigliari”, anzi “per Maria è il più grande riconoscimento, perché proprio lei è la perfetta discepola che ha obbedito in tutto alla volontà di Dio”.

Nei saluti, anche il ricordo di Suor Maria della Concezione, che ad appena 15 anni e mezzo cominciò la ri-cristianizzazione delle campagne francesi.

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