Carpi, 03 June, 2018 / 10:00 AM
Il Signore, ci ricorda il Vangelo, ha istituito questo sacramento nel Cenacolo durante l’ultima cena, circondato dai suoi apostoli i quali sono prefigurazione ed anticipazione della Chiesa. In questo banchetto Gesù offre ai discepoli il suo corpo ed il suo sangue, cioè se stesso, nei segni del pane e del vino.
La ragione di questo straordinario dono è da ricercarsi nel fatto che Gesù sta per morire, e non vuole lasciare soli i suoi amici. L’Eucarestia, da Lui istituita, sarà nel futuro la forma della Sua presenza. Cristo, dunque, si congeda, eppure rimane presente tra noi perché possiamo godere della comunione con Lui e avere pienezza di vita e gioia vera. La Sua presenza rincuora ed infonde sicurezza: Io sono il pane vivo disceso dal cielo; chi mangia di questo pane vivrà in eterno (Gv 6.51).
Ogni volta che un sacerdote ripete le parole di Gesù: Prendete, questo è il mio corpo e Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti, si rivive il clima spirituale di quella notte in cui, celebrando la Pasqua con i suoi, il Signore anticipò il sacrificio che si sarebbe consumato il giorno dopo sulla croce. L’evento della morte del Signore sulla croce è un mistero d'amore e di salvezza, che permette la nostra purificazione dai peccati e stabilisce una nuova e definitiva alleanza tra Dio e l’uomo.
Per mezzo del Sacramento dell’Eucarestia, Gesù è sempre in cammino per il mondo, come lo era in Palestina durante la Sua esistenza terrena e, oggi come allora, chiama l’uomo, ogni uomo a seguirlo per godere della comunione con Lui. Nell’Eucarestia il Figlio di Dio ci viene incontro e, poiché desidera unirsi ad ogni uomo, bussa continuamente alla porta del nostro cuore e chiede di potere entrare per far parte di noi. Sta a noi decidere se accoglierLo oppure continuare a vagare sulla strada che porta alla morte.
Questo aspetto universale della presenza eucaristica del Signore viene sottolineato dalla processione che caratterizza questa solennità. Si tratta di un atto di culto che è nato con l’obiettivo di riaffermare la fede del Popolo di Dio in Gesù vivo e realmente presente nel Santissimo Sacramento dell’Eucarestia, e di professare che il Signore Gesù è Dio e in quanto tale a Lui va la nostra pubblica adorazione, la nostra lode ed il nostro ringraziamento.
Il più grande atto di adorazione della Chiesa è sicuramente la celebrazione dell’Eucarestia, tuttavia, l’atto di adorazione al di fuori della Messa prolunga ed intensifica quanto si è fatto nella celebrazione liturgica. Solo nell’adorazione matura un’accoglienza profonda e vera del Signore e la missione del cristiano.
Lo scopo della comunione con Gesù vivo e vero è la nostra trasformazione e conformazione a Lui, per mettere in pratica i suoi insegnamenti, in particolare il precetto dell’amore. La vera bellezza della vita, infatti, è l’amore di Dio che si è definitivamente rivelato a noi nel Mistero della morte e resurrezione di Cristo.
Le Migliori Notizie Cattoliche - direttamente nella vostra casella di posta elettronica
Iscrivetevi alla newsletter gratuita di ACI Stampa.
La nostra missione è la verità. Unisciti a noi!
La vostra donazione mensile aiuterà il nostro team a continuare a riportare la verità, con correttezza, integrità e fedeltà a Gesù Cristo e alla sua Chiesa.
Donazione a CNA