venerdì, novembre 22, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Papa Francesco sarà accolto dal monaco buddista che prega di fronte il tabernacolo

Luce Ardente di fronte il tabernacolo del Santuario di Maria Theotokos
Luce Ardente nel santuario di Maria Theotokos, di fronte la vetrata colorata che ricorda i momenti della passione di Gesù
Luce Ardente con alcuni bambini nel santuario di Maria Theotokos

Si chiama Phra Mathongrattana, ma il suo nome da focolarino è “Luce Ardente”. Perché questo monaco buddista, definito da alcuni “il San Paolo del Buddismo”, ha sposato in pieno l’ideale del movimento dei focolari. Tanto da venire con i suoi monaci a Loppiano, partecipare alla vita della comunità cattolica, persino pregare di fronte il tabernacolo. “Ho imparato l’amore di Chiara Lubich: l’amore senza confini”, dice ad ACI Stampa.

C'è anche lui, con altri 9 monaci buddisti provenienti dalla Thailandia, a ricevere Papa Francesco a Loppiano. “Io – racconta ad ACI Stampa – vorrei dire al Papa una cosa: che sono un figlio di Chiara Lubich. Ho scoperto l’ideale di Chiara Lubich quando mi ha parlato dell’arcobaleno dei sette colori”.

Quella dell’arcobaleno è una delle caratteristiche spirituali del Movimento dei Focolari. Chiara Lubich ne parlò a Rocca di Papa, in un discorso del Venerdì Santo del 1968 con i Gen, i giovani del movimento.

“Il Signore mi ha fatto capire - aveva detto la fondatrice del movimento - che come la luce si scinde in sette colori, quelli dell’arcobaleno, ma sempre luce è il rosso, l’arancio, il giallo, il verde, l’azzurro, l’indaco, il violetto, così l’amore è sempre amore, ma ci fa mettere tutto in comune”.

Significa – commenta Luce Ardente – che “c’è unità nella distinzione senza che siamo separati gli uni dagli altri”.

Continua il monaco buddista: “La legge dei sette colori è una legge di natura, una filosofia universale che tutti possono capire, perché tutti la possono imparare, apprendere e usare nella propria vita. Se guardi un arcobaleno, ci sono sette colori. Non se ne vede solo uno, ma tutti è sette insieme. Per quello, noi dobbiamo puntare all’unità”.

Come ha fatto Luce Ardente a conoscere la spiritualità del movimento? “C’è stato un thailandese che è venuto ad abitare a Loppiano, e poi è tornato in Thailandia per diventare monaco buddhista. Era rimasto d’accordo con Chiara Lubich che sarebbe tornato, e quando è tornato mi ha introdotto a Chiara Lubich e alla spiritualità del Focolare”.

Per Luce Ardente, non è più il momento per le persone di mettersi da una parte, perché nessuno è un’isola. “Per questo, ho voluto far parte del Focolare, esserne un membro. Voglio far parte della fratellanza universale”.

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