venerdì, novembre 22, 2024 Donazioni
Un servizio di EWTN News

Te Deum, il grazie del Papa ai silenziosi artigiani del bene comune di Roma

“Anche questo tempo dell’anno 2017, che Dio ci aveva donato integro e sano, noi umani l’abbiamo in tanti modi sciupato e ferito con opere di morte, con menzogne e ingiustizie. Le guerre sono il segno flagrante di questo orgoglio recidivo e assurdo.

Ma lo sono anche tutte le piccole e grandi offese alla vita, alla verità, alla fraternità, che causano molteplici forme di degrado umano, sociale e ambientale. Di tutto vogliamo e dobbiamo assumerci, davanti a Dio, ai fratelli e al creato, la nostra responsabilità”.

Papa Francesco lo ha detto nella riflessione di fine anno durante i vespri della Solennità della Madre di Dio.

Ed è a lei che il Papa si è rivolto per ricordare ai cattolici che “questa sera prevale la grazia di Gesù e il suo riflesso in Maria. E prevale perciò la gratitudine, che, come Vescovo di Roma, sento nell’animo pensando alla gente che vive con cuore aperto in questa città”.

Come è ormai tradizione prima del Canto del Te Deum il Papa saluta le autorità civili della città e alla cittadinanza intera.

Il grazie del Pontefice è andato a tutti “quelle persone che ogni giorno contribuiscono con piccoli ma preziosi gesti concreti al bene di Roma: cercano di compiere al meglio il loro dovere, si muovono nel traffico con criterio e prudenza, rispettano i luoghi pubblici e segnalano le cose che non vanno, stanno attenti alle persone anziane o in difficoltà, e così via. Questi a mille altri comportamenti esprimono concretamente l’amore per la città. Senza discorsi, senza pubblicità, ma con uno stile di educazione civica praticata nel quotidiano. E così cooperano silenziosamente al bene comune”.

Un pensiero per gli educatori: “i genitori, gli insegnanti e tutti gli educatori che, con questo medesimo stile, cercano di formare i bambini e i ragazzi al senso civico, a un’etica della responsabilità, educandoli a sentirsi parte, a prendersi cura, a interessarsi della realtà che li circonda”.

Persone che non fanno notizia ma sono “la maggior parte della gente che vive a Roma. E tra di loro non poche si trovano in condizioni di strettezze economiche; eppure non si piangono addosso, né covano risentimenti e rancori, ma si sforzano di fare ogni giorno la loro parte per migliorare un po’ le cose”.

Artigiani del bene comune che “amano la loro città non a parole ma con i fatti” ha concluso il Papa.

Al termine della celebrazione il Papa è scenso in Piazza per visitare il presepe e salutare i fedeli.  

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