Gratitudine e speranza ci permettono di "vivere quest’ora in modo diverso rispetto a una mentalità mondana". Speranza e gratitudine che vengono dalla "in Gesù Cristo, Dio incarnato, nato dalla Vergine Maria".
Una celebrazione del Te Deum molto diverso dl solito quello del 31 dicembre 2022. Papa Francesco nella omelia durante i primi Vespri della Solennità di Maria Santissima Madre di Dio
Maria colma di stupore ci riporta alla verità del Natale e “lo stupore cristiano non trae origine da effetti speciali, da mondi fantastici, ma dal mistero della realtà”. É la riflessione di Papa Francesco nella omelia della recita di Primi Vespri della Solennità di Maria Madre di Dio.
“Potrebbe sembrare forzato, quasi stridente ringraziare Dio al termine di un anno come questo, segnato dalla pandemia. Pensiamo alle famiglie che hanno perso uno o più membri, a coloro che sono stati malati, a quanti hanno patito la solitudine, a chi ha perso il lavoro…”
Quest'anno niente messa per Papa Francesco e nemmeno la guida della recita del Te Deum di fine anno.
Fin dall’inizio del suo pontificato Giovanni Paolo II ha avuto nel cuore una attenzione speciale alla famiglia. Nella messa del 31 dicembre del 1978 alla chiesa del Gesù dove si era recato per il Te Deum di fine anno il Papa eletto da pochi mesi mi se subito al centro la sfida che la Chiesa si trovava ad affrontare,
Alla fine di un anno “dobbiamo fermarci, fermarci a riflettere con dolore e pentimento perché, anche durante quest’anno che volge al termine, tanti uomini e donne hanno vissuto e vivono in condizioni di schiavitù, indegne di persone umane”.
“Anche questo tempo dell’anno 2017, che Dio ci aveva donato integro e sano, noi umani l’abbiamo in tanti modi sciupato e ferito con opere di morte, con menzogne e ingiustizie. Le guerre sono il segno flagrante di questo orgoglio recidivo e assurdo.
“La compagnia della misericordia è luce per comprendere meglio quanto abbiamo vissuto, e speranza che ci accompagna all’inizio di un nuovo anno”.