Yangoon, 27 November, 2017 / 10:00 AM
Il Myanmar è la prima tappa del 21/mo Viaggio Apostolico internazionale di Papa Francesco. Uno Stato - la ex Birmania - tra i più poveri del mondo, anche se negli ultimi anni si registra una notevole crescita economica dovuta soprattutto dallo stop all'embargo internazionale.
Indipendente dal 1948 - era una colonia britannica - il Myanmar dal 1962 è stato protagonista di un colpo di stato che ha instaurato una dittatura militare. La giunta militare solo nel 2010 ha aperto alla democrazia, convocando elezioni multipartitiche nel 2012 e nel 2015.
Emblema del ritorno alla democrazia è l'attuale Ministro degli Esteri, leader della Lega Nazionale per la Democrazia e Premio Nobel per la Pace, Aung San Suu Kyi, per anni vittima della giunta militare.
I birmani sono oltre 55 milioni, la maggioranza dei quali di fede buddista. I cattolici sono meno di mezzo milione: la struttura della Chiesa birmana è composta da 3 arcidiocesi e 10 diocesi. La Birmania annovera nel collegio cardinalizio l'Arcivescovo di Yangon, Charles Maung Bo. Il Myanmar e la Santa Sede hanno stretto relazioni diplomatiche nel maggio 2017.
Tra le minoranze figurano anche i Rohingya, di religione musulmana, vittime di forti persecuzioni. La maggioranza dei Rohingya è fuggita nel vicino Bangladesh. Per la loro situazione il Papa più volte ha lanciato appelli pubblici.
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