Arquata del Tronto, 24 October, 2017 / 6:00 PM
“Nella nostra terra in dicembre improvvisamente fioriscono i mandorli, anche se intorno c’è tutta una natura morta. È la vita che rispunta e questo credo possa essere il simbolo anche di questo momento”. Sono le parole del Cardinale Montenegro, presidente di Caritas Italiana, in occasione dell’inaugurazione del centro polivante Agorà ad Arquata del Tronto. La struttura, che ospita oggi 25 persone, a supporto della comunità locale colpita dal sisma, è stata realizzata grazie ai fondi raccolti da Caritas Italiana e da varie Caritas d’Europa e del mondo.
“Nella prima fase – ha spiegato la Caritas – il centro ospiterà alcune famiglie di sfollati che sono in attesa dell’assegnazione delle casette. Verrà gestito dall’associazione ‘Rinascimento’ in collaborazione con le parrocchie di Arquata del Tronto e delle sue 13 frazioni. Al piano terra ospita una sala multiuso per le attività sociali e ricreative oltre uno spazio per la ristorazione. In quello superiore ci sono camere e servizi con 24 posti letto. All’esterno, un parcheggio di 700 metri quadri e un parco giochi per bambini i cui lavori sono in fase di ultimazione”.
In questi ultimi mesi, sono state molte le iniziative che sono state attivate nella terra colpita dal terremoto. Oltre al Centro Agorà, è stato aperto anche un Poliambulatorio. La struttura è stata costruita da Medici con l’Africa Cuamm per garantire assistenza medica alle comunità delle zone colpite dal terremoto del 24 agosto 2016. Ospiterà un pediatra, un medico di base e un ginecologo.
Oggi, con il sorgere dei villaggi di moduli abitativi di emergenza, 800 persone potranno beneficiare dei servizi del poliambulatorio, senza contare gli abitanti delle zone limitrofe o gli sfollati del paese in altre zone vicine, che nell’ultimo anno hanno continuato a trovare il proprio punto di riferimento in Italo Paolini, medico di base di Arquata del Tronto.
Ricordiamo gli effetti devastanti del terremoto: lo scorso anno, dopo lo sciame sismico iniziato il 24 agosto, sono state 299 le vittime dei crolli, quasi 32.000 le persone sfollate, per 23 miliardi e 530 milioni di euro di danni stimati (relazione della Protezione Civile del 15 febbraio 2017). Ad Arquata del Tronto, comune originariamente di circa 1.300 persone, dopo il terremoto del 30 ottobre tutti hanno dovuto abbandonare le proprie case.
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