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Tradizioni romane, la Quindicina dell'Assunta secondo la liturgia orientale

Festa delle feste, Piccola Quaresima della Vergine, giorno natalizio, sono solo alcune delle definizioni con le quali l’ Oriente cristiano ricorda la Assunzione al Cielo di Maria e la quindicina, i quindici giorni di preghiera che in tutte le chiese si celebrano prima del 15 agosto. A Roma da decenni c’è una tradizione molto speciale. La Quindicina si celebra a Santa Maria in via Lata secondo la liturgia orientale unita a quella romana. A iniziare tutto Padre erano Toniolo che ancora da grande mariolo offre il suo entusiasmo per questa liturgia.

Ogni sera dal 1 al 14 agosto, alle 21.30 l’appuntamento è con il fascino dei tropari orientali.

Secondo il Calendario liturgico, pubblicato durante l’Anno mariano 1987- 1988 dalla Congregazione per le Chiese orientali, la Dormizione-Assunzione di Maria è per l’ Oriente cristiano la festa mariana più importante. “Copti, Etiopi, Siri, Maroniti, Caldei, Armeni vi si preparano con quindici giorni di preghiere e digiuno. I fedeli accorrono in chiesa per cantare l’ufficio di supplica alla Madre di Dio, la «Paraclisis»,che originariamente, - spiega padre Toniolo - significava «consolazione». Più tardi assunse il significato primario di «invocazione, supplica, implorazione». La struttura dell’«ufficio di supplica alla Madre di Dio» del rito bizantino si ispira all’Ufficio mattutino delle feste mariane”. Il sussidio per la preghiera è edito dal  Centro di Cultura Mariana «Madre della Chiesa». I «Canoni di supplica» sono stati nuovamente tradotti dal greco in forma metrica, per agevolarne la veste musicale.

Oriente ed Occidente uniti in senso ecumenico e mariologico, ma anche liturgico. Le preghiere si uniscono.

Così il salmo bizantino: “O fervente Avvocata, o muro inespugnabile dei fedeli, o fonte di misericordia, o rifugio del mondo, a te incessantemente gridiamo: Signora, Madre di Dio, previeni le nostre suppliche e liberaci dai pericoli, o sola Benedetta!”.

E questa la Preghiera a Maria Assunta di Paolo VI: “  O Maria Immacolata Assunta in cielo, tu che vivi beatissima nella visione di Dio: di Dio Padre che fece di te alta creatura, di Dio Figlio che volle da te essere generato uomo e averti sua madre, di Dio Spirito Santo che in te compì la concezione umana del Salvatore. O Maria purissima o Maria dolcissima e bellissima o Maria donna forte e pensosa o Maria povera e dolorosa o Maria vergine e madre donna umanissima come Eva più di Eva. Vicina a Dio nella tua grazia nei tuoi privilegi nei tuoi misteri nella tua missione nella tua gloria. O Maria assunta nella gloria di Cristo nella perfezione completa e trasfigurata della nostra natura umana”.

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