Città del Vaticano , 16 June, 2017 / 12:02 AM
Il nuovo segretario del Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale è un sacerdote francese della diocesi di Lione, con un passato straordinariamente attivo nelle cooperazione internazionale, una particolare specialità nell’etica sociale e la convinzione che “il lavoro del pensiero è al centro del mio ministero”. Bruno-Marie Duffè, classe 1951, aveva tutte le caratteristiche per essere chiamato a coordinare il nuovo dicastero che riunisce i pontifici Consigli di Giustizia e Pace, Cor Unum, Migranti e Pastorale degli Operatori Sanitari.
Sacerdote dal 1981, con un dottorato in filosofia politica, un master in teologia e un diploma della Scuola di Alti Studi di Scienze Sociali e dell’Istituto di alti Studi Internazionali di Ginevra in tasca, padre Duffé ha un percorso combinato di responsabilità pastorali ed ecclesiali, attività didattiche e di formazione, ricerca e missioni internazionali. Attualmente è Cofondatore e Direttore dell’Istituto dei Diritti Umani dell’Università Cattolica di Lyon, Professore di Etica Sociale e Sanitaria presso il Centro Regionale di Lotta contro il Cancro Léon Bérard di Lyon.
Nel suo curriculum, il ruolo di docente di Etica Sociale nella Facoltà di Teologia Cattolica di Lione; l’impegno come Cappellano del Centro regionale di lotta contro il cancro (2004-2014); la co-presidenza del Comitato Etico Léon Bérard.
Vicario Episcopale per "Famiglia, Salute e Società" dal 2012, conduce il Consiglio Diocesano di solidarietà, creato nel 2013 Nello stesso anno, è stato tra i fondatori del centro Coordinamento Migranti della Diocesi di Lione.
Il suo impegno accademico lo ha portato a co-fondare e dirigere l’Istituto per i Diritti Umani dell'Università Cattolica di Lione (1985-2004), che ha attivamente contribuito alla creazione della Cattedra UNESCO sui diritti delle minoranze. In quel ruolo, ha diretto numerose missioni di esperti, formazione e mediazione internazionale, con il mandato delle Nazioni Unite (OHCHR e UNHCR), in collaborazione con diverse ONG.
Dal 1999 al 2015, ha visitato Haiti, Ruanda, Kosovo, Ucraina, Algeria, Camerun, Israele-Palestina. In alcuni di questi paesi, ha accompagnato gruppi di giovani, studenti e insegnanti sui luoghi della memoria della storia contemporanea.
La nomina del nuovo segretario del Dicastero per il Servizio allo Sviluppo Umano Integrale chiude il periodo di transizione del nuovo dicastero, che ha ufficialmente cominciato i lavori a partire dallo scorso 1 gennaio.
Di fatto, il modo in cui questi lavori si sarebbero strutturati è rimasto in forse a lungo. Nell’Annuario Pontificio 2017, non comparivano nemmeno tra i ranghi del nuovo dicastero monsignor Giampietro Dal Toso e monsignor Segundo Tejado Munoz, segretario e sottosegretario dell’ex Pontificio Consiglio Cor Unum, che pure erano stati confermati con l’incarico di “segretario” e “sottosegretario delegato” per il periodo di transizione. La verità è che la loro conferma era avvenuta dopo che l’Annuario era andato in stampa, e dunque non avevano ancora un incarico ufficiale.
L’Annuario Pontificio sottolineava anche che il nuovo dicastero si sarebbe suddiviso in tre commissioni: per l’Ecologia, per la Carità, per gli Operatori Sanitari. Era un modo di riprodurre le specificità dei Pontifici Consigli da cui è stato “costruito” il nuovo dicastero. Le discussioni hanno poi portato a definire un approccio più interdisciplinare ai problemi, e dunque ci saranno tre sezioni: gestione, ricerca e pastorale. L’area della comunicazione sarà inclusa nell’ufficio della gestione.
Ognuna di queste tre sezioni avrà un sottosegretario. Le sezioni si vanno ad aggiungere alla sezione migranti, l’unica per ora già operativa perché posta sotto le dipendenze dirette del Papa. I due sottosegretari – padre Michael Czerny e padre Antonio Baggio – sono spesso in udienza privata dal Papa, e da lui ricevono moltissime e continue sollecitazioni. La sezione migranti lavora moltissimo con le Conferenze episcopali locali, creando una sorta di filo rosso tra le Chiese locali e la Santa Sede, con un occhio particolare al lavoro diplomatico della Segreteria di Stato.
Si comincia così a definire il nuovo dicastero, le cui nomine provvisorie scadevano a Pasqua. Lo scorso 1 aprile il prefetto del dicastero, il Cardinale Peter Turkson, è stato in udienza dal Papa, per delineare gli sviluppi di un organismo che ancora deve disegnarsi in tutta completezza.
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