Il documento di sintesi della prima sessione del Sinodo dei vescovi su “Comunione, Missione, Partecipazione” si soffermava anche sulla necessità di un maggiore coinvolgimento delle donne, con addirittura l’idea di “adattare il diritto canonico” per favorire una maggiore presenza delle donne nella Chiesa. Il paragrafo sul diaconato femminile ha il minor numero di consensi. Il primo Consiglio dei Cardinali che si riunisce dopo il Sinodo affronta, appunto, la questione delle donne come tema centrale, qualche giorno dopo l’appello del Papa, nell’udienza del 30 novembre alla Commissione Teologica Internazionale, a “smascolinizzare la Chiesa”.
Un indice tutto nuovo, in cui scompare la distinzione tra Pontifici Consigli e Organizzazioni, e in cui alcuni organismi semplicemente non ci sono più e altri sono spostati in un altro dipartimento. Qualche indicazione su come va avanti la riforma della Curia, perlomeno a livello di funzionalità e riorganizzazione interna – cose che ovviamente non vengono comunicate. Qualcosa che ancora sa di fotografia datata, come il Consiglio dei Cardinali, ancora nella sua vecchia composizione. E qualche novità, come il Comitato per gli Investimenti, i cui membri non erano mai stati comunicati.
Lo avevano eletto per questo i "signori cardinali" e si sono fidati del discorso sulla necessità della "riforma della Chiesa" che l'allora cardinale Bergoglio aveva proposto alle Congregazioni generali che si sono svolte dopo la fine del pontificato di Benedetto XVI.
Consiglio dei Cardinali, Papa Francesco nomina i nuovi componenti
Per la prima vola, nell’udienza a lui concessa lo scorso 10 gennaio da Papa Francesco, l’arcivescovo Rino Fisichella appariva con il titolo di pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione. Era un titolo scontato, considerando che il dicastero da lui guidato, il Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, era diventato una delle due sezioni del Dicastero per l’Evangelizzazione. Fino ad ora, però, quando l’arcivescovo Fisichella andava in udienza era semplicemente presentato come “arcivescovo titolare di Voghenza”.
Ancora una decisione del Papa in forma di Motu proprio consegnata alla stampa e al Popolo di Dio senza spiegazioni.
Non solo la riforma della Curia. L'ultima sessione del concistoro straordinario (la "riunione dei cardinali" secondo il bollettino della Sala Stampa della Santa Sede) si è tenuta questo pomeriggio e ha avuto come tema la preparazione del Giubileo 2025. Con uno scarno comunicato, viene annunciata la fine dell'assise, che si concluderà tra poco con la Messa presieduta da Papa Francesco.
Con le variazioni dell’Annuario Pontificio del 15 giugno, diffuse nel bollettino della Sala Stampa della Santa Sede il 21 giugno, entra in funzione la Commissione per gli Avvocati. La Praedicate Evangelium, annuncia che viene stabilito un registro di avvocati abilitati. E, si legge all’articolo 239, “Il Segretario di Stato, udita una Commissione stabilmente costituita a tale scopo, provvede all’iscrizione all’Albo dei Professionisti in possesso dei requisiti di cui al § 1 che ne abbiano fatto adeguata richiesta. Qualora tali requisiti venissero a mancare, gli stessi decadono dall’Albo”.
Domani, Solennità di Pentecoste, entra in vigore la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium che riforma la struttura della Curia Romana dopo una gestazione durata quasi 9 anni, praticamente l’intero pontificato di Francesco.
Rischiava di passare inosservata, la decisione di passare la gestione del personale della Santa Sede dalla Segreteria di Stato alla Segreteria per l’Economia. E invece, una lettera di padre Juan Antonio Guerero Alves, di cui ha riferito Vatican News, ha messo in evidenza la questione. E non è un dato di poco conto, se si pensa che questa direzione del personale era stata oggetto di un vero e proprio giallo nel marzo 2020.
All’inizio del cammino di riforma, il Cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, aveva proposto di stabilire in Segreteria di Stato un ufficio per le mediazioni pontificie. Questo ufficio, nella Praedicate Evangelium, non è previsto, ma non è detto che non si faccia in futuro, spiega il Cardinale.
"Un aspetto innovativo della Costituzione è quello del ruolo dei laici all’interno della Curia romana”. Lo ha ribadito presentando la Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium che riforma la Curia Romana il canonista gesuita Gianfranco Ghirlanda
Nella Costituzione Apostolica Praedicate Evangelium il Papa conferma di fatto l’intera struttura e i compiti della Segreteria di Stato.
Alla fine la svolta “pastoralista” di Papa Francesco è arrivata. Quasi inattesa in un giorno festivo e senza spiegazioni del testo della Costituzione Apostolica “Praedicate Evangelium” sulla Curia Romana e il suo servizio alla Chiesa e al Mondo.
Due assenze che colpiscono, qualche spostamento interno che fa pensare già alla riforma della Curia, e un paio di nomine nuove e importanti che ancora non vi sono incluse: l’Annuario Pontificio 2022 è una fotografia della Curia, e ne racconta una evoluzione, ma è sempre una fotografia, e in alcuni casi presa addirittura a dicembre 2021.
Si sono conclusi nel pomeriggio i lavori del Consiglio dei Cardinali che coadiuvano il Papa nel processo di riforma della Curia Romana.
Era il 6 gennaio del 1622 quando Papa Gregorio XV fece nascere una congregazione specialissima dedicata alla diffusione del Vangelo tra i pagani e alla unità dei cristiani: Era la Sacra Congregazione “de Propaganda Fide”, il supremo organo di propagazione della fede.
La novità è stata, in realtà, un ritorno al passato. Perché ogni volta che Papa Francesco ha voluto cambiare, o pensato di cambiare qualcosa, ha stabilito una commissione e fatto una ispezione. Così, gli attesi ricambi generazionali nella Congregazione per il Culto Divino e nella Congregazione per il Clero, nonché l’avvicendamento nel Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, sono avvenuti a seguito di ispezioni stabilite da Papa Francesco, alcune durate pochissimo.
Proseguono on line gli incontri del Consiglio dei Cardinali che aiuto il Papa negli affari della Chiesa, a causa della situazione sanitaria.
Con il passaggio delle finanze della Segreteria di Stato all’Amministrazione per il Patrimonio della Sede Apostolica (APSA) comincia un nuovo capitolo nelle riforme volute da Papa Francesco. Perché la Praedicate Evangelium, la bozza di costituzione apostolica che andrà a regolare funzioni e uffici della Curia, aveva chiaramente centralizzato tutto sulla Segreteria di Stato vaticana. Ora, però, con la decisione di Papa Francesco di togliere alla Segreteria di Stato la sua autonomia finanziaria, potrebbe essere messo in discussione tutto l’ufficio della Segreteria di Stato.